sosfanta squadra bologna Orsolini: “Non ho mal di pancia e non ho mai chiesto la cessione, ma il mercato è folle: la vivo così”

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Orsolini: “Non ho mal di pancia e non ho mai chiesto la cessione, ma il mercato è folle: la vivo così”

Marco Astori
Riccardo Orsolini parla chiaro. L'esterno del Bologna, al centro di qualche voce su un suo possibile addio al Bologna, ha detto tutto a La Gazzetta dello Sport.

Riccardo Orsolini parla chiaro. L'esterno del Bologna, al centro di qualche voce su un suo possibile addio al Bologna, ha detto tutto a La Gazzetta dello Sport: "Non ho mal di pancia e non ho mai espresso la volontà di andare via, alla società e tantomeno al mio entourage. Poi… Sono tanti anni che sto qui, vuoi o non vuoi ti affezioni alla piazza, ai tifosi, come con una fidanzata con cui stai da molti anni e se ti ci lasci ti dispiace. Confermo: sarebbe un peccato".

RISCHIO - "Quando mi avete visto serio in conferenza è che non volevo parlare della mia situazione, volevo evitare certi argomenti: quando parlo dico sempre la verità con schiettezza, bella o brutta che sia, e così oggi le dico che non ho mai espresso la volontà di andare via, alla società e tantomeno al mio entourage. Ho detto solo che se eventualmente dovessero verificarsi offerte concrete prima bisogna passare dalla società e poi se dirà sì allora la palla passerà a me. Non fasciamoci la testa. Telefonate ce ne sono state ma… Io non voglio mettere punti interrogativi, creare situazioni ambigue: ho il piacere di rimanere, non ho mal di pancia, non ci sono frizioni, sto bene qui. Di Vaio ha detto che sul mercato può accadere di tutto tranne che per me? L’ha detto un esponente del club, quindi è un attestato di stima notevole. Ma lo sappiamo: il calciomercato è folle, gli ultimi giorni sono una centrifuga. Però ripeto: Orsolini non sta a fare le guerre per andare via".

CAMBIARE IDEA - "Queste cose sono scelte personali, come per Beukema: ci può essere ambizione a palcoscenici top, voler cambiare aria, il fascino dell’estero, la questione economica, oppure famigliare. Tanti fattori possono entrare nelle valutazioni. Quando ci si troverà davanti alla situazione, e se, si rifletterà. Faccio il professionista sì, ma sono legato indissolubilmente a Bologna".

RINNOVO - "Non mi piace parlare di cifre. Se c’è un tempo limite per parlarne? Mi trova impreparato…".

AFFETTO - "Mi fa enormemente piacere l’affetto che vedo. E non sono solo i tifosi del Bologna: quando vado in giro anche altrove accade, avrò la faccia da schiaffi, simpatica... La spiegazione? Forse è l’elogio della normalità: penso di essere una persona normale in un mondo che da fuori sembra poco normale. Cerco di essere me stesso sempre: ed è questo forse che piace alla gente, che ci avvicina. Non c’è segreto, non c’è finzione, sono trasparente".


ITALIANO - "Il miglior tecnico mai avuto? Per me sicuro, visto il livello realizzativo raggiunto lo scorso anno che mi ha anche ridato la Nazionale. La prima volta che l’ho visto ho pensato subito bene di lui: mi sembrava di conoscerlo da tutta la vita, caratterialmente siamo molto simili, ci piace ridere, ci facciamo le battute, ci prendiamo in giro. Ci punzecchiamo anche: capitava pure con Sinisa, sono due tipi diversi certo ma penso che la battuta sia alla base di un buon rapporto, c’è stima per l’altro; te la devi guadagnare e poi permettere".

BOLOGNA - "Ho avuto la fortuna di avere tanti gruppi: come quelli visti in questi due anni, perché inserisco anche l’annata con Motta, sono rari da trovare. Anche i nuovi arrivati hanno detto “Mio dio come state bene insieme”. Anche per i nuovi arrivati è più facile inserirsi. Secondo me un gruppo così non ti dà nemmeno modo di rovinarlo, c’è uno scudo invisibile. Spogliatoio stupendo, confermo. Il Bologna ha un bel gruppo ed è ambizioso: e lo sarà ancora".

SPALLETTI - "Se mi ha detto qualcosa per il toc toc? Sì, una battuta me l’ha piazzata a Coverciano... (ride). Il toc toc l’ho visto fare anche al Sindaco di Bologna. Ormai è iconico. Ho depositato il brevetto".

GATTUSO - "Mi ha fatto piacere, si è parlato di Nazionale".

GOL ALL'INTER - "Non so ancora dove mettere tutte le mozzarelle, i casatielli, i babà che mi hanno mandato da Napoli dopo quel gol e lo scudetto. Pazzesco. Io vorrei andare a Capri in vacanza: mi devo mettere barba e baffi? Quanto al gol, beh, il più bello è stato quello realizzato al Genoa in casa".

COPPA ITALIA - "Ci siamo divertiti tanto, anche i giorni precedenti, c’era il giusto grado di tensione che veniva stemperata dal gruppo: è lì che l’abbiamo vinta, perché sulla carta eravamo spacciati, l’idea era che il Milan quando vuole spingere, beh, gioca e ti asfalta. Quella sera si sono allineati i pianeti: entrati sul campo ho detto “C’è un’atmosfera tale che io non posso non vincere”. Ce lo siamo detti tutti...".