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Orsolini: “Legato in modo folle a Bologna: rispondo così sul futuro! Finale e record di gol…”

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A tutto Riccardo Orsolini. Dopo il gol numero 13 in campionato, il giocatore del Bologna ha parlato così al Corriere della Sera. “Ho segnato dalla mia mattonella, in quel gol c’è tutto me stesso. Attacco alla profondità, rientro e tiro. San...
Alessandro Cosattini

A tutto Riccardo Orsolini. Dopo il gol numero 13 in campionato, il giocatore del Bologna ha parlato così al Corriere della Sera. “Ho segnato dalla mia mattonella, in quel gol c’è tutto me stesso. Attacco alla profondità, rientro e tiro. San Siro mi porta bene, mi gasa. Mai così tanti gol in stagione? Dei numeri sono felice: 13 reti in campionato e 2 in coppa, spero non sia finita qui perché ne servono altri. Mi rende ancora più felice aver trovato grande continuità. Ho raggiunto un livello di maturità tale per capire tante cose. È stata la miglior stagione perché vissuta con il sorriso: non sempre è successo”.

MILAN - “Eravamo in vantaggio e pensavamo di gestire, il Milan non dava l’impressione di voler andare all’arrembaggio, gli abbiamo dato la scintilla che li ha riaccesi e noi ci siamo aperti come il burro. Se giochiamo così a Roma prendiamo gli schiaffi. Abbiamo capito cosa non dobbiamo fare”.


CORSA EUROPA - “Quanto pesa il ko? Tanto, ora sei costretto a fare calcoli e dipendi dagli altri. Adesso devi vincere le ultime due gare e sperare, non è una buona situazione, è molto peggiorata. Ma non siamo quelli visti a San Siro”.

FINALE - “Chi favorito? Sulla carta loro a livello di nomi e blasone e poi sono il Milan. Le partite però vanno giocate e noi sappiamo cosa fare e, ora, cosa non fare”.

ESULTANZA - “Il toc toc? C’è un mio amico che produce infissi a Rotella, vicino Ascoli Piceno (ride, ndr)”.

SPALLETTI - “Posso controllare quello che posso cambiare, sulle decisioni altrui non ho potere. Mi piacerebbe anche volare, ma l’uomo non vola. La domanda va fatta al c.t.”.

FINALE COPPA ITALIA - “Non ho mai giocato partite che contano davvero. Da una parte speri di vincere e sei un po’ teso, è una finale. Ci sarà un esodo, abbiamo spostato il Dall’Ara a Roma più che per lo spareggio-scudetto del 1964 con l’Inter: una roba che succede per il Papa. Poi vedrò il presidente Mattarella, è simpatico. Ricordo sotto il Covid quando si sistemava i capelli e fece quella battuta sul non poter andare dal barbiere”.

FASCIA DI CAPITANO TOLTA - “Non è stata una punizione. Io devo giocare senza pensieri o responsabilità, libero. Sono contento di averla avuta per primo in Champions, ma un capitano si vede in altro: sono un trascinatore, la fascia è appena un pezzo di stoffa”.

A MANI VUOTE? - “Abbiamo provato a fare tutto e abbiamo fatto bene: ora è fondamentale vincere la Coppa Italia e staccare il pass per l’Europa League. In questo il Milan sta peggio di noi”.

PRESSIONE - “Io non la sento, ho il gusto di partecipare a un evento storico, da 51 anni che il Bologna non giocava una finale. E l’anno scorso la Champions che mancava da 60: in due anni abbiamo ucciso la storia”.

FUTURO - “Ho 28 anni, un contratto fino al 2027, sono legato in un modo folle a Bologna, ci siamo fusi. Ho fatto 70 gol e mai una volta ho baciato il simbolo sulla maglia e non lo farò mai: non prometto, non mi piacciono le prese in giro. Al Bologna c’è tutto per restare in alto. La prossima Supercoppa in Arabia sarà un altro passo di crescita: il “Califfato dell’Orso”. Fossi un giocatore mi prostituirei per venire a Bologna. Si sta da dio. Ci vediamo a Roma, sarà un successo e da Orsetto voglio abbracciare tutti i tifosi”.