VITTORIA - “Oggi era una giornata molto pesante per noi, volevamo concludere questo percorso iniziato un po’ in difficoltà quest’anno. Ci serviva l’ultimo passo, l’abbiamo preparata bene. Abbiamo preparato anche qualche contromossa. E ci siamo riusciti. Una prestazione perfetta, non abbiamo concesso niente al Milan. Alla fine abbiamo vinto grazie a quel gol. Una gioia incredibile, arrivavo da tre amare sconfitte e ci tenevo tantissimo a vincere”.
GENTE IN PIAZZA - “Oggi circolava la mia prima conferenza in cui dicevo a cosa dovevamo fare per riportare la gente in piazza. Ora vediamo cosa succederà a Bologna, dopo 51 anni metterà in bacheca un trofeo come questo è una grandissima soddisfazione”.
GIOCATORI SIMBOLO - “Quali sono i giocatori simbolo? De Silvestri è la grande chioccia di questa squadra. È un valore aggiunto dentro e fuori dal campo, è una guida per tutti. Lui raccontava di aver alzato già la coppa, ci ha guidati in questo percorso. Poi i vari Freuler, Orsolini che qui è un’istituzione e che ha battuto tutti i record. Sono i giocatori simbolo. Ora festeggiamo con la vittoria della Coppa Italia, il Bologna sta crescendo. Abbiamo ancora voglia di dare soddisfazione a questa gente”.
ACCETTARE IL BOLOGNA - “Sartori mi ha detto: ’Non volevi venire, ti ho dovuto convincere’. Era finito il campionato, ho sentito il direttore che avevo avuto al Chievo, poi ho conosciuto Fenucci e Di Vaio. Abbiamo fatto alcuni incontri, sapevamo che avremmo perso alcuni giocatori ma c’era una base forte. Sapevo che fosse una panchina bollente e complicata. Dopo un inizio in cui abbiamo faticato abbiamo trovato la chiave giusta. Qui c’è un gruppo di lavoro importante”.
SEGRETO - "La partita di venerdì ci ha lasciato tanto. Abbiamo disputato una grandissima gara, approcciata benissimo con ritmo, qualità e intensità. Dopo il gol di Ndoye abbiamo cercato di portare a casa la coppa. Il Milan ha rifatto la mossa che gli ha fatto vincere la partita venerdì, ma noi abbiamo risposto e non abbiamo permesso loro di essere pericolosi, vincendo. Sono felice per i ragazzi, per lo staff, per Saputo, Fenucci, Sartori, Di Vaio, il magazziniere, l'autista e la segreteria, Casteldebole tutto. Vederli piangere è un'emozione incredibile".
NOTTE PIÙ BELLA - "Sì, è la gioia più grande da quando faccio calcio, sia da giocatore che da allenatore. Vedevo questa coppa da ragazzino sul divano e vedevo entusiasmo, ora la solleviamo noi. Dopo tre finali perse non potevo accettare di pensare di perderne una quarta e alla fine ecco il trofeo. Saputo è ambizioso e gli piace vincere, sono convinto farà crescere ancora la società".
PENSIERO DI PERDERE ANCORA - "Sai che stasera questa roba mi ha fatto vincere? Chissà cosa sarebbe venuto fuori domani... E allora dovevo impegnarmi a farmi eliminare prima nelle competizioni: non è che se arrivi in finali e non vinci sei perdente. Il percorso va riconosciuto, la coppa lo suggella. In tanti avrebbero straparlato, lascio da parte questo discorso. La coppa è una soddisfazione immensa: ho 47 anni, sono al quinto di Serie A e alla settima finale, sono felicissimo e dedico la vittoria ai ragazzi del mio staff che anche loro hanno temuto. E invece abbiamo gioito insieme".
FIORETTO - "Vediamo, avevo detto non ne avrei fatti più. Ci siamo preparati forte già dal giorno dopo San Siro, in cui avremmo dovuto fare giorno libero. Ma non potevamo farci sorprendere come venerdì: avevamo preparato ogni mossa, tutti sapevano che dovevano accettare certe cose e ha pagato".
BOLOGNA IN PIAZZA - "Mi chiedevo cosa dovessimo inventarci, qualcosa andava escogitato. E ci siamo riusciti. Intanto farne muovere 30mila verso qui a Roma: quella curva... Stavolta mi sono rifiutato di uscire al riscaldamento, ho lasciato tranquilli i ragazzi. Ma uscendo, vedere quella bolgia dava i brividi. L'obiettivo era andare in fondo, abbiamo addirittura vinto".
ETICHETTA DI PERDENTE - "Partire con un progetto nuovo perdendo quattro pilastri importanti, così restano solo le fondamenta e devi ricostruire tutto. Ma l'ho accettato, serenamente. Prima viene la soddisfazione di veder crescere la squadra, poi il trofeo. Io sono già contento quando i ragazzi mi seguono al campo, quella è una vittoria. Per me non esiste l'etichetta del 'perdente', però oggi è più bello gioire e non piangere. Ho pianto tanto e oggi ho lottato per evitare questo".
RINNOVO - "Avevamo aperto questo discorso, ci siamo detti che alla fine ne riparlavamo e lo faremo con grande serenità. Oggi mi ha rinfacciato che ci ho messo troppo a scegliere Bologna, si sta prendendo lui il merito (ride, ndr). Mi trovo molto bene qui".
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