COS'HA IMPARATO - “Che sono capace di non mollare mai: dopo il secondo infortunio sarebbe stato facile lasciarsi andare, invece mi sono scoperto molto resiliente. E poi non essere concentrato solo sulla partita da giocare ti aiuta ad aprire le mente; a notare cose, particolari tecnici o tattici, su cui non ti eri mai soffermato”.
GIORNO PEGGIORE - “Classifica difficile: come scegliere se sia peggio rompersi un crociato o una spalla. Certo, altri quattro mesi di riabilitazione dopo averne già fatti sei... Ricordo una notte, forse la prima dopo l’intervento alla spalla, tremenda: il dolore, la scomodità del tutore, il fastidio della ferita. Non riuscivo a dormire, mi veniva voglia di spaccare tutto. Sarei stato impermeabile se non mi fosse successo nulla... No, dai: un po’ ti senti più fragile. Ma ho avuto vicini famiglia, fidanzata, amici, tifosi e tutti all’Atalanta. Mi hanno aiutato a non avere pensieri negativi e a pensare solo al recupero”.
RITORNO IN CAMPO - “Quest’estate ho sentito proprio il bisogno di allenarmi tanto e ora ogni giorno sto meglio: il ginocchio era già ok, ho avuto solo bisogno di un po’ di tempo per 'sbloccare' psicologicamente la spalla. È lo staff medico a tracciarmi la strada giusta. E due infortuni gravi mi hanno aiutato a conoscere meglio il mio corpo”.
HIEN E KOSSOUNOU - “Djimsiti e Kolasinac permettendo... L'essere più di un metro e 90 potrà essere importante per i duelli fisici e per il gioco aereo: Juric ci ha già spiegato con i numeri che bisognerà sfruttare di più le palle inattive. E io qualche gol in più vorrei farlo”.
JURIC - “L’indicazione è muoversi tutti, non dare punti di riferimento fissi, scambiarsi posizioni: calcio di movimento, com’era con Gasperini. Si assomigliano nel loro timbro: l’idea di andare sempre forte, al massimo, di puntare a un miglioramento continuo. Le differenze le stiamo scoprendo: per ora piccoli dettagli, sfumature tattiche, perfezionabili. Ma senza stravolgimenti”.
GATTUSO - “Un giorno mi squilla il telefono: numero non in rubrica. La mia ragazza: 'Non rispondere'. Non le ho dato retta, ed era lui: mi ha trasmesso ottime sensazioni, spero di tornare in Nazionale anche per conoscerlo presto. E soprattutto, perso in extremis un Europeo, spero di poter giocare il Mondiale”.
AMBIZIONE - “Perché l'Atalanta sarà ancora al passo delle grandi? Perché le motivazioni della squadra e dell’allenatore sono molto alte. Molto. E perché c’è un gruppo solido e unito, fatto di gente che è qui già da tempo, a cui si sono già uniti un paio di giocatori di livello”.
SINGOLI - “Sulemana ha una velocità impressionante: sul lungo forse vince ancora Bellanova, ma considerando solo i primi passi forse è il più rapido con cui ho giocato, esplosività pura. E Ahanor, a 17 anni, ha un gran fisico e si è già integrato benissimo. Vedo tanti gol di Scamacca e Maldini: io li comprerei, al fantacalcio”.
RETEGUI E LOOKMAN - “Per Mateo mi dispiace, ma è giusto che ognuno faccia quello che sente. Lookman lo vedo ancora tutti i giorni a Zingonia...”.
SCAMACCA - “Nessuna promessa, ma per me e Gianluca comanda la voglia di riprenderci quello che gli infortuni ci hanno tolto. Però, guardi che anche Brescianini e Bellanova quanto a motivazioni non scherzano”.
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