MOMENTO - "Quando si parla di "momento difficile" sembra quasi una crisi, ma non è così. Con tutta sincerità, il primo tempo non mi è piaciuto: siamo stati lenti, poco reattivi. Forse la fatica della Champions si è fatta sentire, ma anche chi non aveva giocato non è entrato con l’atteggiamento giusto. Nel secondo tempo, invece, la squadra ha reagito alla grande, ha creato tantissimo come al solito, ma ci è mancata la cattiveria giusta per vincere. Abbiamo prodotto tante occasioni, con 20-25 tiri verso la porta, ma quando non segni, il calcio poi ti punisce. È frustrante, ma resta una prestazione di valore".
RISPOSTA A CARNESECCHI - "Guarda, con Tony e Luca Percassi ci parliamo ogni giorno, analizziamo tutto. Marco è un bravissimo ragazzo, sta facendo benissimo, ma in questo caso ha sbagliato: deve concentrarsi sul suo lavoro, parare, crescere. Parlare meno e lavorare di più. Non è questione di impegno, perché questi ragazzi stanno lavorando durissimo, giocano ogni tre giorni e danno tutto. Semplicemente, in questo momento non riusciamo a trasformare quanto creiamo. È un discorso tecnico, non mentale. È chiaro che quando crei tanto e non vinci da un po’, dà fastidio, ma bisogna restare lucidi". Qui le parole di Carnesecchi.
ATTACCANTI - "Problema di fiducia o condizione? Un po’ di entrambe le cose. Penso a Lookman, che ha vissuto un’estate particolare e non è ancora al top. Scamacca rientra piano piano, ma non è ancora nella sua forma migliore. Abbiamo avuto tante situazioni favorevoli e non le abbiamo sfruttate. Ci lavoriamo ogni giorno, ma non è facile: in certe partite la palla non entra e serve solo continuare a insistere":
PROSSIME GARE - "Saranno sfide vere, con squadre forti che non si chiudono dietro. Paradossalmente può essere un vantaggio per noi: ci troveremo più spazi e potremo esprimerci meglio. Contro formazioni come la Juve o il Bruges abbiamo fatto partite splendide, anche con tante assenze. Lazio, Slavia e Cremonese, invece, sono state occasioni sprecate: partite dominate ma non vinte. Mi dà fastidio, ma sono convinto che la squadra reagirà. Bisogna migliorare, sì, ma anche avere fiducia in quello che facciamo".
LAVORO - "I ragazzi lavorano tanto, ci mettono tutto: concentrazione, applicazione, sacrificio. Ma davanti ci manca quella lucidità nei momenti decisivi. Servono calma e precisione per trasformare in gol tutto ciò che costruiamo. Abbiamo avuto numeri impressionanti, ma il calcio è questo: se non segni, ti resta l’amaro in bocca. Non posso rimproverare nulla sul piano dell’impegno, ma bisogna alzare la cattiveria sportiva".
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