LOOKMAN - "L'errore sul cambio? Doveva uscire Ederson, sì: abbiamo sbagliato i numeri. Si vede che non era giornata oggi. E' stato un errore sulla lavagnetta, ma non siamo riusciti a intervenire prima che uscisse: era già fuori. Probabilmente Ede e Ade (Ederson e Ademola Lookman), c'è stato questo problema, ma quando ce ne siamo accorti il giocatore era già fuori dal campo".
RETEGUI - "Perché il cambio? Non è una novità. Anche la Lazio ha cambiato giocatori in modo simile e sostituisce qualcuno, come altre squadre, regolarmente. Dai cinque cambi in poi, se si vedono tutte le partite, succede sempre. Sia che tu debba recuperare sia che tu abbia spazi, i giocatori freschi sono importanti. La Lazio aveva tanti attaccanti e sono entrati, difficilmente gli attaccanti finiscono le partite. Maldini è entrato insieme a De Ketelaere, non sono entrati due difensori. Fanno parte della rosa dell'Atalanta e spesso con i cambi abbiamo cambiato le partite. Non oggi".
DISCUSSIONE CON MAROCCHI - Giancarlo Marocchi, opinionista in studio a Sky, gli chiede: "Ma l'Atalanta non si è inceppata per le tue parole sul rinnovo contratto?". Risponde Gasp: "No, è una stupidata: noi dopo quello abbiamo vinto 5-0 ad Empoli e 4-0 con la Juve. Mi sembra una cosa di comodo buttata lì: nessuno si è mai tirato indietro. Io ho firmato a metà agosto l'anno scorso e nel frattempo abbiamo vinto l'Europa League. Questa cosa non c'entra, è solo un tentativo di dare alibi: la squadra ha dato tutto". Replica Marocchi: "Qui nessuno guarda il risultato. Lo chiedo perché ci sono già passato". Risponde Gasperini: "Ho fatto l'esempio dell'anno scorso. Non so la tua esperienza qual è stata, l'anno scorso ero nella stessa situazione. E' veramente un'alibi che allontana da quello che è il campo, il calcio e le partite: sono le uniche cose su cui mi posso confrontare".
CAMBI - "Non hanno inciso? È una cosa che è fondamentale perché la Lazio ha cambiato e ha fatto gol con un cambio. Gli attaccanti sono quelli più sollecitati, è normale".
COSA PREOCCUPA - "Niente sul piano della volontà e della prestazione. Non era facile tenere la Lazio sotto pressione per tanto tempo. È chiaro che in questo momento, ormai da diverse partite, facciamo fatica a realizzare. Questo ci mette in difficoltà: se capita come a Firenze o come oggi, alla prima azione avversaria, vai a compromettere una gara. Perderla oggi fai fatica ad accettarla, anche se il calcio è questo. Più che mi preoccupa la mancanza di gol mi dispiace, attacchi e attacchi con grande continuità, ma se ti manca il gol non valorizzi niente. Poi ti capita uno scontro, poi nasce questo risultato che fa male soprattutto per quello che hanno fatto i ragazzi".
FUTURO - "Adesso è una domanda fuori luogo. Abbiamo sette partite, la cosa più importante è ritrovare risultati consoni alle prestazioni. Tutto il resto è meno importante".
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