Giovanni Simeone dice tutto. Così l’attaccante della Fiorentina nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport: “Sto bene, anche se i gol in questo periodo non vengono. Lo scorso anno è stato molto particolare: prima ho dovuto fare i...
Giovanni Simeone dice tutto. Così l’attaccante della Fiorentina nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport: “Sto bene, anche se i gol in questo periodo non vengono. Lo scorso anno è stato molto particolare: prima ho dovuto fare i conti con il normale ambientamento di quando si cambia squadra. Poi c’è stato il dramma della scomparsa del nostro capitano. Il momento più bello, paradossalmente, è arrivato proprio dopo tutte queste difficoltà. È stato in quel momento che ho trovato continuità realizzativa (e ha superato così il primo record di gol italiani, segnati al Genoa). Adesso non devo arrendermi, l’ho imparato sulle mia pelle (è ancora fermo a quota 4 reti, contro le 6 del passato al giro di boa)”.
MURIEL - “Il suo tempismo perfetto? Sì, dalla sua esperienza posso imparare tanto. È quella che gli fa fare la differenza davanti alla porta avversaria, lo ha dimostrato già domenica. Luis dà ulteriore consistenza all’intero reparto offensivo. Fin da quando è arrivato ci ha fatto percepire subito la gran voglia di fare bene, di lasciare il segno che ha. È uno stimolo per tutti”.
AUTOSTIMA - “Quanto credo in me stesso? Ci ho sempre creduto tanto, con umiltà, senza spocchia, ma lavoro ogni giorno per cercare di mettere un mattoncino in più alla storia della mia carriera. Ho sudato per ottenere quello che ho e quello che ho non mi basta. Gioco in prima divisione da cinque anni, ma non è stato facile. E non lo è nemmeno ora. Devo diventare più cinico e imparare anche a gestire le emozioni, a controllarle, anche se so perfettamente che il meglio di me lo do quando sono arrabbiato. La linea che separa il giusto dallo sbagliato è sottilissima. Prendete il gesto che ho fatto dopo il gol all’Empoli: quel dito sulla bocca non aveva senso in assoluto. Eppure l’ho fatto, sbagliando. Ero nero di rabbia, ma non contro i nostri tifosi: ce l’avevo con me. Perché quando non trovo il gol il primo dolore è il mio”.
CHIESA - “Fede è un giocatore straordinario, lavora sempre per migliorare, è infaticabile. Pioli cerca di dargli sempre suggerimenti. È anche un finalizzatore, oltre che un costruttore di gioco ed è normale che cerchi sempre la conclusione. Per essere chiari, non è uno come poteva essere Saponara, abile a tracciare la linea per mandare uno in rete: no, lui il tiro ce l’ha eccome. Non è vero che io e lui non andiamo d’accordo, tutt’altro. Ci troviamo bene”.