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Romero: “Il motivo per cui ho lasciato la Juve, Gasperini, Bonucci e l’Atalanta: vi dico tutto”

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Il suo passato fra Juventus e Genoa, il suo presente e il suo futuro all’Atalanta. Sono questi i temi principali di cui Christian Romero ha parlato in un’intervista concessa a Sportweek. Le sue parole. BONUCCI – “Non...
Andrea Agostinelli

Il suo passato fra Juventus e Genoa, il suo presente e il suo futuro all'Atalanta. Sono questi i temi principali di cui Christian Romero ha parlato in un'intervista concessa a Sportweek. Le sue parole.

BONUCCI - "Non c’era niente da chiarire. Sono cose che nascono e muoiono al momento. Anzi, mi ha fatto i complimenti per la qualificazione in Champions conquistata con l’Atalanta".


JUVENTUS - "In estate, prima di trasferirmi a Torino, mi sono confrontato parecchio con Dybala, che è argentino come me. Poi, nelle tre settimane che sono rimasto in ritiro con la Juve, ho legato soprattutto con lui, Danilo, Chiellini e Bentancur. Con loro ho parlato, sì. Ma quando sono arrivato a Bergamo ho capito subito che l’ambiente era molto diverso rispetto alla Juve.Qui ci sono parecchi giovani, lo spogliatoio è formato da ragazzi semplici che ti fanno sentire subito uno del gruppo".

ADDIO ALLA JUVE - "L’estate scorsa la Juve ha cambiato allenatore e ho capito che sarebbe stato difficile restare: ci speravo, ma c’erano tanti difensori centrali, gente con un grande nome: Bonucci, Chiellini, De Ligt… Ho chiamato Ciro Palermo, il mio agente, e gli ho detto, più o meno: “Qui non c’è spazio per me, cerchiamo un’opzione da qualche altra parte, non voglio stare fermo e perdere un anno”. A me non serve giocare cinque o sei partite a stagione. Sono giovane, per crescere ho bisogno di giocare. La Juve è la Juve, ma non voglio rimanere in panchina".

GASPERINI - "Al Genoa dirò sempre grazie perché mi ha portato in Italia e mi ha dato fiducia, ma lì ho giocato per non retrocedere e ho cambiato sei allenatori in due anni: così diventa difficile crescere. Gasperini, se lo ascolti e ti alleni bene, ti sta dietro passo dopo passo e ti fa migliorare sotto ogni aspetto. Prima di conoscere lui ero tatticamente un disastro, non capivo niente. Oggi mi sento più maturo, più in fiducia, tanto che in campo mi permetto pure qualche consiglio ai compagni. E quest’anno sono diminuiti i “gialli” presi».

ATALANTA - "Per essere un difensore dell'Atalanta prima di tutto bisogna stare bene, perché c’è tanto da correre. A noi piace giocare nella metà campo avversaria, per far questo la squadra sale e dunque saliamo anche noi difensori. Quando gli avversari si chiudono cerchiamo la superiorità numerica portando avanti uno dei tre che stanno dietro: dunque, a turno, io, Toloi, Palomino o Djimsiti. Però, alla fine, il nostro compito resta quello di far giocare male gli attaccanti".

RISCATTO - "Aspetto che il presidente Percassi mi dica: “Romero, sei nostro”.Spero che arrivi presto questa bella notizia".

COPPA ITALIA - "Cosa ci manca per vincere? L’episodio a favore. Ma manca poco. Di vincente abbiamo la mentalità e il campionato straordinario fatto e la finale di Coppa ci hanno portato altra esperienza. Se questo gruppo si conserva com’è, può solo migliorare".