CAMBIAMENTO - "Gasp mi ha detto che secondo lui ero pronto per rimanere, perché ci sono tre competizioni importanti e potevo dargli una grossa mano. Ci siamo parlati, anche un bel po’ perché c’è un ottimo rapporto, ci confrontiamo senza passare da procuratori o altro. Dopo aver fatto il punto anche con il presidente Percassi, ho deciso di restare".
ATALANTA DENTRO - "Gioco nell’Atalanta da 8 anni, andavo allo stadio a vedere le partite, facevo il raccattapalle. È una cosa bella fare tutta la trafila e arrivare in Champions».
POSTO DA TITOLARE - "Qui c’è sempre adrenalina: giochiamo ogni tre giorni, tra campionato e Champions. La concentrazione è continua e io mi reputo molto fortunato a essere in questo gruppo. Ma so che devo andare forte per guadagnarmi il posto".
IDOLI - "L’esempio ce l’ho in casa: Zapata. Un animale, fortissimo. È il tipo di attaccante moderno che tutte le squadre vorrebbero avere, fa reparto da solo. E poi, Vieri: attaccante di razza, ogni pallone che arrivava in area era gol".
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