NAZIONALE - "È stato uno stage breve ma importante. Anche simbolico, per quanto mi riguarda. Era giusto farmi conoscere da Mancini e ribadire che se serve io ci sono. Tornare a Coverciano, poi, è sempre una grande emozione. Se al ct ho chiesto perché non mi avesse convocato prima? Ma no, figuriamoci: non lo ha fatto semplicemente perché non ero pronto. Tutto qua".
BOBO VIERI - Bobo Vieri, l’estate scorsa, predisse: Petagna farà venti gol? "Beh, io ci provo, a dargli ragione. Al momento sono a 14 in campionato più uno in Coppa Italia. Siccome qualche partita ancora manca, beh, Bobo è un amico e spero di non fargli andare a vuoto la profezia...".
ASPETTATIVE - "Mi aspettavo di fare così bene. Perché sapevo di essere arrivato nella squadra giusta e con l’ambiente giusto. Chi vedeva prima le mie partite sapeva perfettamente cosa davo e che tipo di gioco facevo: nell’Atalanta era evidente che lavorassi più per gli altri... Semplici mi ha messo più di fronte e vicino alla porta, intendendo sfruttare maggiormente la mia vena realizzativa. A 23 anni sono contento dei tanti gol fatti, e se prima dicevano che segnavo poco, beh, chi vedeva e capiva di calcio sapeva perché".
GOL PIU' BELLO - "Direi quello realizzato all’Empoli, un bel tiro da fuori area".
CRITICI - "Ho saputo reagire bene, in un ambiente bello e sano, al fatto di aver dovuto lasciare l’Atalanta. Non è stato facile ma un motivo d’orgoglio è stato quello di far vedere ai miei critici che i gol Petagna li sa fare. E che, poi, la Spal ha saputo salvarsi ancora una volta".
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