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Nicola: “Le condizioni di Lovato, cosa filtra! Così gestisco le punte, Maggiore, Ribery…”

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Davide Nicola, allenatore della Salernitana, ha salvato la panchina con la vittoria contro il Verona e ha parlato così dopo la gara: “Credo che far punti sia positività non solo per me, ma per tutti noi. Credo però che anche se si era...
Guglielmo Cannavale

Davide Nicola, allenatore della Salernitana, ha salvato la panchina con la vittoria contro il Verona e ha parlato così dopo la gara: "Credo che far punti sia positività non solo per me, ma per tutti noi. Credo però che anche se si era creata agitazione dopo la sconfitta col Sassuolo era stata più la prestazione che non ci rappresentava a fare arrabbiare. Oggi abbiamo trasmesso un messaggio diverso, facendo punti e cercando di fare più velocemente più punti possibile. Oggi è stata una partita davvero molto dura, che ci ha dato l'opportunità di creare una partita diversa. Per cui, noi abbiamo scelto di togliergli quella profondità alle spalle tenendo linee strette e cercando di ripartire contro la squadra che ha meno possesso palla in Serie A. Sono però contento per i ragazzi, abbiamo avuto un po' di vicissitudini iniziali perdendo Lovato prima della partita e Maggiore ad inizio gara. Sono contento per Pirola che si è fatto trovare pronto. Bene le punte che hanno fatto un gran lavoro per la squadra, se questo è lo spirito credo che questa sia la vera forza della Salernitana".

PUNTE - "Sono bravi loro, intanto, e consapevoli della loro forza. Talvolta, qualcuno si aspetta di giocare di più dall'inizio. Dia però aveva giocato molto sin dall'inizio, non saltandone una pur avendo giocato anche in nazionale e aveva qualche problemino però può essere decisivo. Piatek era quello che aveva bisogno di giocare di più essendo arrivato all'ultimo. Bonazzoli è un giocatore che conosciamo, il più abile a rifinire le azioni. A Sassuolo abbiamo giocato con 8/11 nuovi, con ragazzi che devono imparare una unica lingua che è l'italiano. Dobbiamo creare le giuste sinergie favorendo una autocritica sempre costruttiva".


RIBERY - "Noi glielo abbiamo chiesto, vediamo. Ha uno status talmente elevato che può interpretare qualsiasi ruolo, ma sarà il mio presidente a decidere il ruolo però io a lui ho chiesto di averlo vicino. Tra me e il presidente, però, ascolteremo quello che dirà lui".

SINGOLI - "Ieri abbiamo parlato della volontà di utilizzare strategie diverse, oggi il modus operandi era chiaro e volevamo concedere il palleggio al Verona. Se alzi il baricentro rischi, visto che attualmente non siamo al top sulle letture individuali. Abbiamo assenze importanti come quelle di Fazio e Lovato, altri giocatori non sono in forma e non abbiamo un play effettivo come Bohinen che per noi è fondamentale. A Maggiore, che è una mezzala, ho chiesto un sacrificio per due mesi. A me piace che non si perda mai l'aggressività, il Verona ha provato ad attaccare la profondità con interpreti qualitativi e di grande fisicità. Stiamo parlando di un avversario in difficoltà solo dal punto di vista della classifica, non volevamo perdere ulteriore terreno. Alla nostra gente abbiamo dimostrato che non eravamo quelli di Reggio Emilia, la fame agonistica e la voglia di lottare nelle difficoltà devono sempre far parte del nostro bagaglio. Sono felice che entrano due punte al posto delle altre due e facciamo gol. Noi vogliamo creare un ambiente positivo e propositivo, credo fortemente nella costruzione che passa anche attraverso gare del genere. Ho visto una Salernitana che sa anche ripartire".

KASTANOS - "Non credo non ci sia stato l'ultimo passaggio, anzi sotto questo aspetto ho visto miglioramenti. Quando hai il baricentro più basso il rischio aumenta quando fai un passaggio, la nostra strategia era chiara e a me interessava togliere profondità a loro. Loro sono forti fisicamente, non era una partita facile e a me è piaciuta molto. Nelle prime sette ho utilizzato sistemi diversi, vedevamo la Salernitana costantemente nella metà campo avversaria ma stavamo concedendo troppo ed era necessario mantenere aggressività con concetti di gioco differenti. Voglio una squadra che completi la sua evoluzione, in una giornata partita male con due infortuni. Sono felice per Pirola. Un conto è motivarlo durante la settimana, un conto è gettarlo nella mischia e fargli capire che, pur essendo un 2002, può costruire la sua carriera".

LOVATO - "Voleva giocare pur avendo avuto una distorsione alla caviglia. Vedremo la gravità, ma non credo sia qualcosa di impegnativo come quella precedente. Certo, per lui non è un inizio fortunato. Ma ci teneva ad esserci, si è fasciato e ha fatto di tutto e di più per dare una mano. Mi ha dato un ottimo segnale, ma non potevo rischiare di perdere un cambio già dopo dieci minuti".