TRIDENTE - "Un percorso iniziato in questa sosta dove abbiamo lavorato su varie opzioni. Giocando nell'altro modo comunque eravamo partiti benissimo, anche sul gol di Orban potevamo essere più attenti dopo una azione meravigliosa. Abbiamo preso gol su rimessa, quello ha cambiato il film della partita. Bene chi è entrato, cambiano assetto eravamo riusciti a riprendere la partita. Quello che dobbiamo fare oggi è metterci qualcosa in più in termini di anima. Gli episodi cominciano ad essere tanti, come con l'Inter con quell'autogol all'ultimo. Dobbiamo renderci conto che in questa categoria non ci possiamo permettere certe cose, spetta a me trasmetterlo alla squadra".
PREOCCUPAZIONE - "Questo è vero, ma d'altra parte siamo una squadra giovane, che deve fare esperienza. Negli ultimi anni abbiamo dovuto, sia quando c'ero io che prima di me, portare a casa la pagnotta passando anche da questi momenti. Penso che rispetto al passato la squadra abbia più potenziale tecnico, questo penso lo vedano tutti. Siamo al sesto posto per occasioni avute, ma siamo ultimi. Un percorso che in tanti devono fare e che fanno, guardate Giovane che oggi ha segnato ancora. Si parla però troppo dei singoli, ma meno della squadra. Non c'è più tempo per pensare a quello che potremmo fare, bisogna farlo adesso. Pretendo di essere io il capro espiatorio di questa situazione, i ragazzi devono stare tranquilli, io ci metterò sempre la faccia. La squadra oggi ha dato tutto al netto degli errori, mi sento di abbracciarli uno a uno. Ci metto la faccia davanti ai tifosi che giustamente sono avvelenati. L'ambiente merita molto di più di questa classifica. Fino a che sono qua io, qua si combatte. Bisogna andare avanti soli contro tutti. Il Verona non muore mai, i giocatori devono assorbirlo velocemente".
GOL SUBITO - "Non è il primo gol che fanno così, hanno un attaccante con quelle caratteristiche che ci hanno messo in difficoltà dal punto di vista aereo. Siamo stati disattenti, Nelsson è andato in difficoltà e per quello ho poi messo lì Bella-Kotchap.
MERCATO - Sul mercato: sono abbastanza stupito, non leggo in nessuna squadra parlare di singoli e mercato, ma lo vedo nel Verona che è ultimo in classifica. Non so cosa abbia dimostrato Giovane per essere accostato a squadre diverse ogni settimana, pur se dico sempre che ha grande qualità e che potenzialmente sia uno dei più forti che abbia mai allenato. Ma lui vuole diventare una stella del Verona, non vuole passare dal Verona per andare da altre parti. E io non voglio che venga venduto a gennaio, per questo dico che noi da dentro non abbiamo questa sensazione su Giovane e Belghali, Verona non è un posto di passaggio. Lo è stato in passato? Sì, ma ora siamo all'inizio. Abbiamo iniziato al primo gol che ha fatto ad accostarlo a tutte le big d'Europa. Ci andrei cauto, in generale perché questa squadra ha tutto da dimostrare. Non ci sono singoli che devono guardarsi intorno, dobbiamo concentrarsi sul bene del Verona. Non esiste nient'altro che la salvezza da raggiungere con il Verona. Serve tanta umiltà, l'umiltà di chi è ultimo".
FIDUCIA - "Assolutamente, totalmente. Per quello che abbiamo fatto vedere in campo, altrimenti avrei già le valigie pronte per andare a casa. La società crede in quello che vogliamo fare e che stiamo proponendo. Ma la mia posizione oggi non mi interessa ed è evidente che dobbiamo cambiare le cose. Fare l'allenatore qua è tanta roba ed è ovvio che sia il primo a mettermi in discussione. La squadra non deve perdersi d'animo, non sfaldarsi, in questo momento bisogna crescere. Sbracate non ne abbiamo mai fatte a differenza dell'anno scorso, questo significa che la squadra ha dei valori che devono venire fuori. Dobbiamo tirare fuori qualcosa in più. Noi diamo tutto, ma quello che diamo non basta, serve fare qualcosa in più senza pensare, io per primo, alla nostra situazione individuale".
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