DUTTILITÀ - "Penso di sì. Il fatto di poter giocare in più ruoli e di aver segnato a Torino nella prima partita da trequartista, giocando bene anche a Como, è stato importante".
INTER - "Appena ho messo piede ad Appiano, in me è scattato qualcosa di speciale, non solo a livello di campo, ma anche nel rapporto con le persone. Ho lavorato dal primo giorno per rimanere. E non lo considero un punto di arrivo".
CHAMPIONS LEAGUE - "La Champions resta una competizione dove vogliamo arrivare più avanti possibile, poi sappiamo che ci sono tante squadre forti. La sconfitta è stata pesante, però è stata già un po’ digerita: riprenderemo il nostro percorso".
RUOLO - "Fino alla Primavera giocavo lì, ma in prima squadra cambia tutto, il ritmo e la fisicità. Negli ultimi tre anni sono stato impiegato da quinto di centrocampo e mi sono trovato molto bene anche lì. So che suona banale, ma gioco dove vuole l’allenatore".
CHIVU - "Mi ha colpito l’aspetto comunicativo, il rapporto umano che crea».
CRESCITA -"I margini di crescita ci sono anche a 30 o 40 anni e a questa Inter penso e spero di dare tanto. Di sicuro metterò tutto me stesso in ogni minuto che giocherò".
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