NZOLA - “Lui è un attaccante, quando è vicino a fare gol o se la sente è chiaro che abbia gli occhi sulla palla come primo pensiero. Però anche io devo comunicare meglio. Se però non parlo è chiaro che lui abbia l’istinto dell’attaccante. Alcuni di questi dettagli sono allenabili”.
PISA - “Quando arrivai mi accolsero bene, mi fecero subito sentire a casa, l’atmosfera della città. Sanno che se diamo tutto per loro ci stanno sempre vicini. Ci sono state anche fasi di difficoltà, e in quel momento ho avuto l’aiuto della gente. Sono successe tante cose in questi anni, penso che sia arrivato il tempo di essere uomo, di famiglia. Lo è stato da figlio in passato, ora tocca a me fare la mia parte. Il futuro non so come sarà, vediamo cosa succederà. Io sono per il momento molto felice e spero che continui così”.
GILARDINO - “Mi fa leggere meglio la partita, era qualcosa sui cui volevo migliorare e sui cui voglio ancora fare di più. In questo lui è molto bravo, a leggere le situazioni. E a farcele leggere meglio. Specialmente sui dettagli, addirittura come girarsi e come mettere il corpo. E’ un grande allenatore. Ci fa allenare al meglio e ci sprona molto”.
DA CENTRALE AD ESTERNO - “Mi ricordo ed ero magari scettico all’inizio, ma lo abbiamo provato e dopo 2-3 partite ci convincemmo che fosse la cosa migliore per le mie caratteristiche”.
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