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Thuram: “Mi sento forte, con Lautaro mi trovo a occhi chiusi! Retroscena sull’Inter e Inzaghi…”

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Alla vigilia del debutto agli Europei, Marcus Thuram ha rilasciato un'intervista a L'Equipe. le sue parole riprese da FcInter1908.
Andrea Agostinelli

Alla vigilia del debutto agli Europei, Marcus Thuram ha rilasciato un'intervista a L'Equipe. le sue parole riprese da FcInter1908.

INTER - "I primi contatti risalgono all'estate del 2021, giocavo ala sinistra nel Mönchengladbach. Quando parlo con l’Inter capisco subito che il loro progetto è farmi giocare davanti. In quel momento non capivo davvero. Papà mi aveva detto che sarei finito davanti, anche altri lo hanno fatto, ma da lì a quando l'Inter mi ha comprato per giocare davanti è stato sorprendente. Ma in effetti è stato il club che mi conosceva meglio. Mi sono infortunato contro il Leverkusen e il trasferimento è andato storto, ma loro si sono sempre tenuti informati. Quando sono tornati dopo il Mondiale del 2022, mi è sembrato ovvio, soprattutto perché giocavo in attacco a Gladbach. Non c'era motivo di vacillare. Quando abbiamo le idee chiare rimaniamo concentrati nonostante altri interessi (Milan e PSG)".


ADATTAMENTO - "Tanti video dopo le partite e gli allenamenti. E poi parlo la lingua. C'è la comprensione del gioco, l'intelligenza. Bisogna ascoltare lo staff, orientarsi poco a poco, parlare con i compagni, scambiare idee. È un dialogo costante che continua ancora oggi, perché non credo di essermi ancora adattato al 100% a questa Inter".

INZAGHI - "Sapevo che sarei entrato in una squadra finalista di Champions League, non in una squadra qualsiasi, la seconda migliore squadra d'Europa. Sono arrivato con tanta ambizione ma anche tanta lucidità sul fatto che avevo molto da imparare dallo staff tecnico e che, se fossi stato attento e intelligente, avrei potuto progredire. Giocare con un nuovo sistema mi ha fatto riflettere molto su come avrei potuto migliorare come giocatore e tatticamente. Esistono diversi modi per giocare. Poi, sapendo anche che ho preso il numero 9, quando arrivo negli spogliatoi ci ricordiamo che siamo lì per fare gol".

LAUTARO - "Andiamo molto d'accordo al di fuori del calcio, il che rende più facile andare d'accordo in campo. A volte non abbiamo nemmeno bisogno di guardarci per sapere cosa farà l'altro. È un capitano esemplare, che indica la strada da seguire. Sto appena entrando in sintonia".

DEBUTTO INTER - "Ricordo questa azione. Quando ho fatto questo tocco ho sentito il rumore dello stadio che avvalora il tuo gesto. E' una sensazione... Come posso dirlo? Ti libera, ti dà fiducia. Quando sono arrivato qui, la gente aveva molta speranza, da qui la loro reazione. San Siro è un posto davvero speciale, 75.000 persone al seguito della squadra, non avevo mai sperimentato una cosa del genere".

RENDIMENTO - "So che ho fatto una buona stagione, sono cresciuto moltissimo, ho maturato tantissima esperienza. Mi sento forte. Giocare per l'Inter e vincere trofei conferma questi sentimenti".

DERBY - "Il rapporto con Maignan, Giroud e Theo? È il calcio, siamo vicini fuori dal campo, ma in campo non ci sono amici. Sapevamo che avremmo potuto fare qualcosa di grande, in una partita molto importante, la motivazione era estrema. E sapevamo che erano preoccupati. Siamo scesi in campo per finire il lavoro ed è quello che abbiamo fatto".