sosfanta news Stanciu: “Volevo solo il Genoa, ecco perché! Le punizioni, Malinovskyi e su Vieira…”

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Stanciu: “Volevo solo il Genoa, ecco perché! Le punizioni, Malinovskyi e su Vieira…”

Marco Astori
Nicolae Stanciu, nuovo centrocampista del Genoa, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Secolo XIX. Ecco le sue dichiarazioni.

Nicolae Stanciu, nuovo centrocampista del Genoa, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Secolo XIX. Ecco le sue dichiarazioni.

ITALIANO - "Uso Duolingo, un'app, che mi aiuta. Conoscevo già lo spagnolo, tante parole sono simili. E nello spogliatoio chiedo a tutti di parlarmi in italiano, se lo fanno lentamente capisco. Ho trovato un gruppo molto buono, mi piace tutto qui".

GENOA - "Ero in scadenza con il Damac, mi volevano un po' di club ma quando ho saputo del Genoa ho chiesto ai miei agenti di chiudere ogni discorso. E gli ho detto: "Voglio solo il Genoa". Prima di tutto volevo giocare in Serie A. Mi hanno convinto i consigli di tutti quelli che conosco e hanno giocato qui: Dragusin, Puscas, Dragus ma anche le parole dei compagni di nazionale che hanno sfidato il Genoa da avversari. Mi hanno detto tutti che i tifosi sono caldi, che al Ferraris c'e l'atmosfera più bella d'Italia. Ho visto le partite del Genoa in televisione, non vedo l'ora di giocarci e di fare felici i nostri tifosi".

STADI PIENI - "In Arabia solo i 7-8 club più grandi hanno tanti tifosi, il mio non ne aveva molti. Ma ho giocato con Steaua Bucarest, Anderlecht, Slavia Praga e lì c'erano tifosi molto appassionati: so cosa vuol dire giocare in uno stadio sempre pieno".


STATUS - "Esatto, ho affrontato con la nazionale partite difficili, compresi gli Europei, non c'è problema, fisicamente sono sempre stato bene, altrimenti non avrei potuto giocare. E poi ricordo la seconda gara in Arabia, contro l'Al Hilal, i miei avversari erano Neymar, Mitrovic, Koulibaly, Neves: forse neanche quando giocavo in Champions ho sfidato tanti big tutti insieme. I club arabi sono ricchi, con tanti top player".

SUCU - "Lo conoscevo perché era il presidente del Rapid, ora l'ho conosciuto di persona ma non gli ho ancora parlato molto. Voglio ringraziarlo per avermi detto che per i romeni sono un eroe. Ma non sento una pressione differente perché il presidente del Genoa è romeno. Voglio solo allenarmi bene, che la squadra giochi bene e vinca le partite. Se avremo più tifosi romeni meglio. Non ne ho ancora incontrati a Genova, qui in ritiro ho incrociato qualche romeno ed è sempre bello per me incontrare i connazionali".

VIEIRA - "Mi piace il suo modo di parlare con noi, di vedere il calcio e di allenarci. Lo sento molto vicino alla squadra, questo è importante. Tatticamente mi sento a mio agio in tutte le posizioni del centrocampo: dove c'è bisogno gioco. Aiutare i giovani? Mi piace, faccio lo stesso in nazionale: prima di essere un capitano è importante essere un esempio. Come ti comporti dentro e fuori dal calcio, come rispetti le persone nel club, tutte le persone".

PUNIZIONI - "Ho iniziato a giocare a calcio a 11-12 anni e dopo circa tre stagioni ho giocato la prima partita nella Serie B romena, tutto è stato rapido, è venuto naturale. Si, cerco di allenarmi sulle punizioni ma credo sia più una cosa innata, ho segnato tanti gol così, spero di ripetermi, ma non amo parlare delle mie qualità. Qui tirano bene in tanti, c'è anche Malinovskyi, lui mancino, io destro, ci completiamo".

OBIETTIVO - "Tutti noi vogliamo fare meglio dell'anno scorso. Vedo che tutti vogliono aiutare l'altro quando giochiamo e questo fa la differenza più di un singolo giocatore".

IDOLO - "Hagi? L'ho visto giocare poco, ero bambino, anche quando eliminammo l'Argentina al Mondiale.

Ricordo che in un'intervista da ragazzino dissi che mi ispiravo a Ivica Olic: mi colpiva il fatto che era giovane, aveva talento ma che tutto quel che faceva era per la squadra, non per se stesso. Ho capito che pure io sono fatto così. Per me non è importante fare gol o assist. Ma che la squadra vinca".