AMBIENTE IDEALE - "Non c’è dubbio, ma ci hanno messo del loro, sono stati bravi. Soprattutto a Firenze non vivacchi tranquillo se non fai il tuo dovere. Di sicuro Kean, che in Italia vediamo da più tempo, è maturato molto. Retegui, da quando l’ho conosciuto, mi ha sempre dato l’impressione di essere anche un buon "soldato"".
INSIEME - "Sì, possono: anche per quello che ho detto prima, a proposito del fatto che stanno vivendo una stagione di maturazione calcistica e completando il loro repertorio abbastanza per diventare due punte top.
Poi, dipende dal tipo di partita da giocare. Se giochi con il 3-5-2 e trovi una squadra con il blocco basso, che sta lì al limite dell’area, è più difficile “scavare” situazioni e sei più pericoloso se hai due punte da area di rigore. Provo a fare dei nomi, per esemplificare: come esterni Dimarco e Cambiaso non sono come Kvaratskhelia e Politano, uomini che vanno sugli spigoli vicino alle bandierine e quando devi accerchiare l’avversaria saltano l’uomo. Così porti palla da una parte all’altra e fai saltare il banco. Se invece hai uomini più da tutta fascia che uno contro uno, non salti l’uomo ma vai per il cross: e allora con due centravanti come Retegui e Kean occupi meglio l’area. E una può essere poca, per andare a fare gol. Ecco, allora, che possono giocare insieme, sì".
GERMANIA - "Ci salterà addosso. E dunque Retegui e Kean insieme sono più un’arma da partita iniziata. Ma con i cinque cambi ci sono più chance di variare in corsa e a questa opzione si dà ancora poca importanza. Oggi il concetto di titolari e riserve è più relativo. Esagero? A volte il “titolare” è quasi meglio farlo giocare nell’ultima mezzora. Un tempo, prima di partite del genere, inseguivamo la convinzione di avere una prima punta che fosse una garanzia. A marzo, perlomeno oggi possiamo dirlo, arriviamo avendo alle spalle la fiducia della squadra, dell’opinione pubblica e dei tifosi di avere due attaccanti che sono certezze. O che comunque stanno dimostrando di poterlo essere. E tutta questa fiducia, poi, la sentono anche loro".
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