PERCORSO – "Ho paura di non averlo mai provato il divertimento… secondo me ho qualche problema. Il divertimento è vedere i calciatori come erano ora negli spogliatoi che si abbracciavano, erano felici, contenti. È sempre di riflesso a quello che vedo fare alla gente intorno a me il mio esser contento. Ci sono cose da migliorare, perché sono lì a portata di mano e non si riesce ad avere questa continuità. Bisogna abituarsi a questo continuo cambiamento di partita, adeguarsi a questo cambiamento. Loro ti costringono ad avere l’uomo alle spalle, come ti muovi ti muovi c’è uno nel raggio di pochi metri e devi entrare nella mentalità della guerra locale. Siamo 11 uno contro uno, nel primo tempo l’abbiamo sofferto troppo. Ritardiamo sempre questa conoscenza, questa mappatura di ciò che abbiamo intorno. La seconda palla la vinceva sempre la Roma, è fondamentale aver vinto queste partite contro squadra che ti insegnano cosa riconoscere a questo livello. Poi se sposti in mezzo la partita, invece che spostarla 20 metri a metà campo si ha anche noi delle potenzialità. Thuram ha questo strappo, Cambiaso e McKennie ti ribaltano il tavolino in un attimo. Conceicao davanti ha quelle individualità. Forse gli avversari di Yildiz sanno più di lui stesso quanto è forte, ci può mettere ancora più roba. Poi è venuto a fare fase difensiva come fosse un centrocampista. Poi Zhegrova, quando lo porti nella metà campo non ti fanno ripartire. Ti manca uno, e loro questo uno in più te lo fanno valere. Ci han fatto due cross che potenzialmente potevano essere gol. Non ha lo strappo di 70 metri, contro queste squadre diventa difficile. Bisogna stare dentro questo equilibrio, con la speranza che i due palloni che ti dà riescano a sopperire alla qualità degli avversari. Lì devi far arrivare la lancetta al pari delle cose più e delle cose meno".
GRUPPO – "Il fatto che noi abbiamo a che fare con ragazzi attenti, determinati, vogliosi di ritagliarsi un pezzettino di storia in queste bacheca di questi corridoi… se lo vogliono ritagliare anche loro e fa piacere. Stanno cercando di lavorare per far parlare di loro stessi, è la qualità migliore che posso ricevere da loro stessi. Poi bisogna crescere, ci sono cose che sono evidenti di cui bisogna parlare, mettersi lì con grandissima umiltà. A me non frega di niente, ci sono delle analisi dentro la partita di stasera e bisogna prenderle, guardarle, fare meglio alcune cose ma siamo sulla strada buona. Li vedo allenarsi bene, essere un gruppo di amici, vogliosi di determinare per loro stessi e non quello che è stato il passato, ritagliarsi anche loro un po’ di gloria personale. Poi abbiamo tutto bello, spogliatoi belli, si cerca di diventare anche una squadra bella".
MIGLIORAMENTI – "Questione di tempo? Non so se ce la faremo a fare scorribande, perché ogni tanto ce le abbiamo e poi mettiamo le mani sui fianchi… se reagisci sei sempre in ritardo. Non è una reazione ma un’anticipazione di quello che verrà, altrimenti è tardi. Le scorribande di Wesley: quello è un motore con una cilindrata. Le scorribande di McKennie, poi da altre parti non so se si riuscirà a tenerle nella continuità per 90'".
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