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Scalvini: “L’Atalanta vola, l’infortunio è stato un colpo duro. Ruolo? Dico che…”

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Giorgio Scalvini ha rilasciato un’intervista al quotidiano L’Eco Di Bergamo, queste le sue parole. INFORTUNIO – “È stato un percorso lungo e impegnativo. Ci sono stati momenti difficili, come quando ero in palestra a fare...
Andrea Agostinelli

Giorgio Scalvini ha rilasciato un'intervista al quotidiano L'Eco Di Bergamo, queste le sue parole.

INFORTUNIO - "È stato un percorso lungo e impegnativo. Ci sono stati momenti difficili, come quando ero in palestra a fare esercizi ripetitivi mentre i miei compagni si allenavano sul campo. Tuttavia, ho imparato a rispettare i tempi e a fidarmi dello staff, che mi ha aiutato a rientrare nel miglior modo possibile. L'emozione più grande? Il mio ritorno in campo a Parma. È stato come vivere un secondo debutto. Quei minuti giocati mi hanno fatto capire che ero tornato un giocatore a tutti gli effetti. Un’emozione indescrivibile. Sembrava tutto perfetto, poi è arrivato un episodio che nessun calciatore vorrebbe vivere. Nel calcio di oggi, con ritmi così serrati, questi infortuni capitano sempre più spesso. È stata dura, ma ho avuto vicino persone speciali: la mia famiglia, la mia ragazza, gli amici e la società. Loro mi hanno aiutato a non abbattermi e a vedere il lato positivo anche in una situazione difficile."

RUOLO - "Difensore o centrocampista? Mi considero principalmente un difensore, ma il mister mi ha aiutato a sviluppare una versatilità che mi permette di adattarmi anche a centrocampo. Mi piace poter offrire questa doppia opzione alla squadra".


AMBIZIONI - "Non ci poniamo obiettivi specifici, ma nemmeno limiti. La vittoria in Europa League ci ha dato una grande consapevolezza e fiducia. Ora sappiamo che possiamo competere contro chiunque, in Italia e in Europa. Non parliamo di obiettivi, ma nemmeno di limiti. La filosofia di Gasperini ci ha insegnato a non porci barriere. L’importante è continuare a lavorare come una squadra e migliorare ogni giorno. Il resto verrà da sé".

ATALANTA  "Ho lasciato un’Atalanta che andava forte e ho ritrovato una squadra che ora vola. Questo periodo mi ha insegnato tanto, soprattutto a guardare le cose da una prospettiva diversa. L'infortunio è stato un colpo duro, ma ho capito che può anche essere un’occasione per crescere, per diventare più forte non solo fisicamente ma anche mentalmente. La società è stata fondamentale. Mi sono sentito parte di una grande famiglia anche nei momenti più difficili. Sentire il sostegno di tutti, dallo staff medico ai miei compagni di squadra, mi ha dato la forza per affrontare ogni fase del recupero."