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Ruggeri: “Ecco dove mi ha aiutato Gasperini. Cosa voglio rubare a Gosens e sul Liverpool…”

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Matteo Ruggeri, esterno dell’Atalanta, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: “Io mai stanco? Mai è una parola grossa, ma allenandoci come ci allena Gasperini, più fai fatica, meno fai fatica. Ti...
Marco Astori

Matteo Ruggeri, esterno dell'Atalanta, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: "Io mai stanco? Mai è una parola grossa, ma allenandoci come ci allena Gasperini, più fai fatica, meno fai fatica. Ti senti bene, hai più forza nelle gambe, usi meglio il corpo. E al 90’ ne hai ancora. Se la testa funzionerà come le gambe, concentrandoci su due cose, più che su un obiettivo, visto che ne abbiamo ancora tre vivi: una fase difensiva forte, e la prima partita in calendario".

CRESCITA - "Dalla fiducia della famiglia Percassi e di Gasperini, dai suoi consigli per farmi crescere dove ero carente. Anzitutto l’attitudine difensiva e dunque la postura del corpo: sembra niente, ma all’avversario basta un centesimo di secondo per rubarti il tempo. Ho segnato a Lisbona e mi è passato davanti agli occhi tutto: gli anni nel vivaio, l’esordio, l’esperienza a Salerno, gli infortuni. Ci ho messo del mio per non mollare mai, per sfruttare ogni chance. E Gasp ne dà a tutti».


GASP - "Mi ha insegnato la spensieratezza nel giocare, è più facile che mi dica “Vai, vai”, che “Stai, stai” (non a caso a Zingonia lo chiamano Forrest Gump) . Questo dà valore anche al piede: il sinistro è sempre stato sensibile, però magari ero più “legato”, rischiavo meno la giocata, il cross".

GOSENS - "Provo a rubargli l’inserimento sul secondo palo: devo migliorare i tempi di gioco, posso segnare di più. Ma anche un assist non mi soddisfa meno, anzi".

NAPOLI - "Importante perché ci può dare una bella spinta, ma è presto per definirla decisiva. Non per dire che servirà una partita perfetta: loro hanno qualità, forza, tutto".

NAZIONALE - "Spalletti è venuto nello spogliatoio prima della partita e ci ha fatto un discorso bellissimo: “È come se io e Nunziata lavorassimo insieme, ogni vostra partita è un’occasione, datemi segnali”. Ho dato tutto come sempre, spero di averlo fatto".

LIVERPOOL - "Partite dal sapore diverso, sensazioni diverse, un peso diverso. Il Liverpool proveremo a metterlo in difficoltà, con spensieratezza. Ogni tanto immagino Anfield pieno, io l’ho visto a porte chiuse per il lockdown, quel prato era un tavolo da biliardo. Da Zogno a Liverpool: mi riguarderò le gambe con i nomi dei miei genitori, Ermanno e Isabella, tatuati. È stato il mio grazie per ciò che hanno fatto per me, anche se soprattutto lei non l’ha presa bene, voleva lo cancellassi: “Mamma, mica l’ho fatto col pennarello...”".

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