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Rovella: “Ho spinto per venire alla Lazio! I duelli con Guendouzi, il gol annullato, la Nazionale…”

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Nicolò Rovella, centrocampista della Lazio, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN. Il centrocampista ha toccato diversi temi, ecco le sue parole.
Tommaso Lerro

Nicolò Rovella, centrocampista della Lazio, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN. Il centrocampista ha toccato diversi temi, ecco le sue parole.

SARRI - "Sapevo già che con la Lazio c'era qualcosa e spingevo per venire, ricordo che quando mi ha chiamato Sarri ero in ritiro con la Juve, ho chiamato subito dopo il mio procuratore e gli ho detto 'Domani voglio andare a Roma'. Quando sono arrivato avevo fatto poca preparazione a causa di un'infortunio, il primo mese e mezzo è stato di assestamento fisico, l'ho usato per capire le richieste del mister. Sarri è un maestro, esser stato chiamato da lui è stato un grande onore e un bell'attestato di stima. Penso di aver fatto la valigia in 10 minuti".


BARONI - "È una brava persona, intelligente e aperto al dialogo. Ci chiede tanto e cosa ne pensiamo su diverse cose, questo aiuta giocatori anche giovani come me a crescere e a capire più facilmente gli errori. È bello poter creare questo rapporto con il proprio allenatore. È bravo sia a gasarci sia a tenere i piedi per terra e pensare partita dopo partita, quando sei giovane vuoi fare tutto e subito, è giusto invece che ci siano degli step da fare".

GRUPPO - "Quest'anno ci divertiamo quando giochiamo e si vede, c'è un gruppo forte, tanti amici all'interno dello spogliatoio. Abbiamo un bel rapporto anche con i nuovi, credo sia la forza di questa Lazio. Tanti francesi? Sì, questo sì, però ci sono tanti italiani, quindi è una bella lotta! Le due fazioni sono francesi e italiani".

GUENDOUZI - "Da quando sono arrivato e c'è lui, Italia-Francia è una battaglia continua! I duelli in nazionale? Ha fatto ridere perché voi li avete visti durante la partita a San Siro, in realtà succede in ogni allenamento tra di noi, sempre quando giochiamo contro, è la normalità. Appena uno dei due sbaglia l'altro ha qualcosa da dire ma è fatto apposta, per ridere. È divertente perché è stimolante. Guendouzi poi è un grande giocatore, è bello confrontarsi con lui, ti fa crescere".

NAZIONALE - "La chiamata? Ci speravo ma non me l'aspettavo. Ero in macchina con la mia ragazza e iniziano ad arrivarmi da mio padre, i miei amici, tutti. Ho pensato 'strano'. Stavo parlando con lei, quindi inizialmente non ho risposto. Poi apre Instagram e mi dice 'Guarda che ti hanno convocato in Nazionale!'. Ho chiamato mio padre che era in lacrime, è stato un momento molto bello".

MODRIC - "È sempre stato il mio idolo, ho sempre provato a imitarlo anche se è impossibile, di Modric ce n'è solo uno. Quando ha vinto il Pallone d'Oro per me è stato il massimo: faceva gol, assist, recuperava palloni, faceva giocare la squadra. Un giocatore straordinario. Cosa provo a rubargli? Sicuramente la tranquillità che ha con la palla tra i piedi, sicuramente non i gol perché sono ancora a zero con la Lazio".

GOL ANNULLATO - "Se ci sono rimasto male? Molto, avevo provato un'emozione incredibile, avevo fatto quella corsa dai tifosi che aspettavo da un anno e mezzo ma sono sicuro che arriverà presto".

MALDINI - "È il mio migliore amico nel mondo del calcio, siamo cresciuti insieme a Milano frequentando gli stessi amici e ci vediamo spesso quando torno a Milano".

DESIDERIO - "L'ho sempre detto, vorrei alzare un trofeo con la Lazio, è il primo obiettivo più che un desiderio. Non credo di potermelo immaginare ma spero di riuscirci. Se non sarà quest'anno sarà quello dopo, altrimenti quello dopo ancora".