LEAO - "Ho la curiosità maggiore forse per Leao. Lo vedi da avversario e si vede che ha qualcosa in più rispetto agli altri, poi lo conosci di persona e capisci che tutte le voci sul suo conto non sono vere: è tranquillissimo ed un bravissimo ragazzo".
TIFO - "Mi aspettavo questa domanda. Il Milan è uno dei club più blasonati al mondo, fin da piccolo ho sempre seguito il Milan, ne ho ammirato i giocatori. Non posso dire che non conoscevo i giocatori: conoscevo e conosco quasi tutti i giocatori che hanno fatto parte di questa grande famiglia. Ora ne faccio parte io e riconosco l'importanza di questo club. Cercherò di fare il massimo".
RUOLO - "Discusso non se n'è discusso, ma per quanto mi riguarda la posizione in cui mi sento più a mio agio è il mediano in un centrocampo a tre, ma se il mister mi chiede di giocare terzino allora giocherò terzino".
NUMERO 4 E REIJNDERS - "Sicuramente è un numero impegnativo, soprattutto in una squadra così. È un numero che hanno vestito tanti campioni, per quanto mi riguarda è un numero che mi rispecchia, è quello che sono io, per come mi comporto e per il mio modo di essere. È un numero impegnativo però farò il massimo per dimostrare di essere all'altezza, ci tengo molto. Sui gol... Cosa ti rispondo (ride, ndr)? Io e Tijjani abbiamo caratteristiche molto differenti, si può dire che ha fatto un grandissimo campionato, è considerato tra i centrocampisti più forti al mondo, però io sono io e non mi piace fare paragoni. Magari non potrò fare 10 gol però sono qui per dare alla squadra".
NAZIONALE - "Penso che il Milan nella mia carriera con l'Azzurro possa essere fondamentale. È il posto giusto per migliorarsi, per crescere. So delle difficoltà a cui andrò incontro. Avendo fatto un grosso passo in avanti vai ad allenarti con giocatori molto forti e quindi si alza la competizione. Fa parte della carriera calcistica. Mi sono già sentito con mister Gattuso, abbiamo avuto una chiacchierata veloce al telefono: mi ha fatto molto piacere".
MEDIANO - Per adesso ho sempre giocato lì... Poi ho fatto anche altri ruoli. Preferisco il possesso, toccare più palloni possibili. Da quello che ero a Empoli a quello che sono stato al Torino penso di essere migliorato molto in fase di non possesso. Devo imparare altre cose in fase difensiva e penso che Allegri mi darà una mano, è un maestro in questo".
MODRIC - "Se me l'avessero detto qualche anno fa avrei detto "impossibile". Mi confronterò con uno dei centrocampisti più forti al mondo, sarà importante imparare tante cose da lui, in campo e fuori. Dovrò essere come una spugna, assorbire tutto quello che mi potrà essere utile per la mia carriera. Ma da lui come dagli altri compagni".
TORINO - "A Torino devo dire che fin da subito ho sentito la cosa che mi ha fatto molto piacere è che l'amore da parte di tutti i tifosi verso il giocatore, un amore che mi ha accompagnato in questi tre anni. È una società con una storia molto importante, se sono qua è grazie anche a tutti loro. Posso solo che ringraziare e avere bei ricordi di Torino".
AVVERSARIE - "Le dirette rivali le sai anche tu. Ho parlato di ambizione perché l'ho notata fin da subito. È una cosa che mi appartiene, quella di migliorarmi e di arrivare più in alto possibile. E appartiene anche al Milan, mi ci sono riconosciuto subito. L'obiettivo principale è quello di tornare in Europa, per il resto la cosa migliore sia quella di pensare giorno dopo giorno, ce l'ha detto anche il mister. Poi alla fine dell'anno vedremo".
INTER - "Se ne ho parlato con Dimarco e Bastoni? No, sinceramente no. Non ho mai parlato con Dimarco e Bastoni. Ho un bellissimo rapporto in Nazionale ma non abbiamo mai parlato di Inter".
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