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Rabiot: “Follia giocare in Australia. Modric? Impressionante per un motivo”

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Il centrocampista del Milan, Adrien Rabiot, ha rilasciato una intervista al quotidiano Le Figaro ed ha parlato sia dell’attualità in rossonero che dell’addio al Marsiglia. Di seguito le sue parole, raccolte da Milannews.it. MILAN-COMO...
Daniele Najjar

Il centrocampista del Milan, Adrien Rabiot, ha rilasciato una intervista al quotidiano Le Figaro ed ha parlato sia dell'attualità in rossonero che dell'addio al Marsiglia. Di seguito le sue parole, raccolte da Milannews.it.

MILAN-COMO IN AUSTRALIA - Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che con il Milan giocheremo una partita di Serie A contro il Como… in Australia! È completamente folle. Ma si tratta di accordi economici per dare visibilità al campionato, cose che ci superano. Si parla molto dei calendari e della salute dei giocatori, ma tutto questo sembra davvero assurdo. È pazzesco fare così tanti chilometri per una partita tra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci, come sempre.


MONDIALE E MODRIC - A 35 anni, se il mio corpo regge, mi vedrete ancora in campo. Guardate Luka Modric, che è con me al Milan e gioca a 40 anni! Tocchiamo ferro, ma se il fisico non mi ferma, ho ancora la passione e l’amore per il calcio per continuare. Quindi, il Mondiale 2030… perché no. Modric? Mi ha soprattutto stupito. Vederlo allenarsi con tanta precisione, professionalità, intensità e impegno, a 40 anni, è impressionante. Davvero. È umile, dedicato, sempre al 100%. Quando vedo cosa fa con dieci anni più di me, resto senza parole".

MARSIGLIA E CASO-ROWE - "Volevo concentrarmi solo sul calcio sulle mie prime settimane in questo nuovo club e in questa nuova vita, era importante. In generale, non sono uno che si esprime molto fuori dal campo, ma in quel momento era davvero il momento di focalizzarsi, di ripartire con la mente completamente sul calcio.

MILANO - È un po’ cliché, ma è la verità: si mangia benissimo. La prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato al centro sportivo di Milanello è stata che la cucina lì è eccellente. Bisogna ammetterlo: se la Francia resta superiore per la gastronomia, l’Italia fa la migliore pasta del mondo. Dal punto di vista calcistico, è un Paese di veri intenditori. L’Italia vive di calcio, molto più che la Francia. Si percepisce la passione dei tifosi, che vivono per la loro squadra. In Francia ci sono grandi club e grandi gruppi di tifosi, ma qui è un’altra dimensione: è una questione di vita".