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Pres.Milan: “Stagione da amaro in bocca, il ruolo di Ibra è chiaro, su Leao e Reijnders…”

Andrea Agostinelli
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Le sue parole. FALLIMENTO – “Certo questa è una stagione che ci lascia l’amaro in bocca, vale per tutti e in particolare per me che ho...

Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Le sue parole.

FALLIMENTO - "Certo questa è una stagione che ci lascia l’amaro in bocca, vale per tutti e in particolare per me che ho sempre detto che raggiungere la Champions fosse un traguardo obbligato. Oggi che la vediamo lontana non possiamo essere soddisfatti, però c’è anche qualcosa di positivo: abbiamo portato a casa un trofeo battendo due squadre importanti, siamo in corsa per la Coppa Italia. Non ci basta, ovvio, ma posso promettere il massimo impegno di tutti perché la prossima stagione sia di soddisfazione. Siamo già al lavoro".

OBIETTIVI - "Non c’è dubbio che la sfera internazionale, quindi parlo di Champions, delle altre Coppe e del Mondiale per club, per il Milan è il minimo di cui accontentarsi. E devo dire che se guardiamo al futuro tra 20 anni la maggior attenzione alle competizioni internazionali sarà inevitabile, è un fenomeno che coinvolge tutti gli sport. Ma questo non significa che non puntiamo a vincere gli scudetti, anzi".

NUOVO DS - "Come dicevo, non siamo soddisfatti dei risultati sportivi. Siamo stati molto attivi sul mercato, nessuno ha preso tanti giocatori quanto noi, ora vogliamo rafforzarci anche nella dirigenza. Non entro nel merito dei singoli nomi, osservo solo che ne leggo molti che non escono da noi: mi viene il dubbio che siano autocandidature diffuse da chi vuol venire al Milan".

ALLENATORE - "Il nostro allenatore è Sergio Conceicao, nel derby di Coppa Italia ho visto una squadra grintosa, come piace a noi tifosi. Credo che la grinta sia proprio quella che il nostro allenatore ha traslato alla squadra. Anche la nostra capacità di rimontare dalle situazioni di svantaggio lo dimostra".


IBRA E FURLANI - "Guardi, io li vedo lavorare assieme a Casa Milan e vanno d’amore e d’accordo. I ruoli sono chiari: Ibra è parte del management di RedBird ed è “prestato” al Milan. È stato criticato per essere stato assente, ma era malato. Mi ripeto: è un valore aggiunto. È stato un campione in campo e lo è anche fuori, sicuramente resterà in questo progetto. Ma voglio insistere su un concetto: le persone sono importanti, ma il Milan viene prima di tutto. E ne siamo tutti consapevoli".

LEAO - "Quando si accende Leao entusiasma tutti i tifosi, me compreso".

FUTURO - "Giocatori da cui ripartire? Poi è sempre antipatico fare dei nomi, ma per costanza di prestazioni ne cito due: Pulisic e Reijnders, che credo abbiano conquistato tutti. Non a caso li vogliamo a lungo con noi".

CARDINALE - "Sfiduciato? Al contrario, è più che mai determinato a vincere, come tutti noi che lavoriamo al Milan e che siamo tifosi. Anche se non è tutti i giorni qui, Cardinale dedica al Milan molte ore della sua giornata. RedBird ha già portato il club al record dei ricavi, più che raddoppiati negli ultimi quattro anni (da 192 a 457 milioni, risorse tutte reinvestite nel club) e con le sue competenze è stato utilissimo per il progetto stadio. Certe contestazioni verso chi ha investito 1,2 miliardi per acquistare il club non sono il modo migliore per sostenerci. Come dicevo, RedBird è stata già fondamentale per il Milan. È vero che guarda ai tifosi di tutto il mondo (possiamo contare su 500 milioni di appassionati) e che in cda abbiamo il presidente degli Yankees, giusto per citare una delle nostre sinergie, ma la nostra base di partenza sono i tifosi che vengono allo stadio. Siamo il club con l’affluenza media più alta della serie A, con 71 mila spettatori e i tifosi restano al centro del nostro impegno. Quello di RedBird è un disegno che condividiamo tutti, ma così come per tutti i risultati sportivi sono la priorità assoluta. Sono la base su cui si poggia tutto il resto".