DORGU - "Cessione molto commentata ma che ha dato lustro al Lecce perché è la sintesi di un percorso cominciato nella Primavera e che è arrivato al Manchester United. Lì il club fa una scelta e su questo tema devo anche delle mie scuse ai tifosi, perché in buona fede avevamo detto che il giocatore al 100% non sarebbe stato ceduto a gennaio ma ciò non si è verificato, e per questo devo delle scuse ai tifosi. In quel momento lo dicemmo in totale buonafede ma pensavamo che qualsiasi trattativa di gennaio sarebbe stata spostata a giugno. Non immaginavamo questa ipotesa, ovvero che una squadra come lo United lo volesse in quel momento, rispetto anche ad un giocatore informato della trattativa e che voleva andare. Ciò ha portato alla chiusura della trattativa a gennaio, non prevedendo questa ipotesi".
GENNAIO - "Per me il mercato di gennaio è stato un mercato in cui il club ha fatto operazioni di mercato significative, perché abbiamo comprato a titolo definitivo giocatori come N'Dri, Danilo Veiga, Tiago Gabriel, abbiamo preso in prestito Karlsson e Sala. Il tutto senza aver incassato un euro dalla cessione di Dorgu perché i primi soldi sono arrivati il 30 di marzo. E' stato un mercato in cui tra cartellini e stipendi abbiamo speso 7,4 milioni. Un mercato fatto con la volontà di dare un'ulteriore mano alla squadra. Può piacere o non piacere questo mercato, ma l'intenzione di non tenerci, non è vero. Il club ha fatto operazioni logiche in quel momento storico. Il Lecce fa le operazioni sul mercato le fa acquisendo cartellini e pagandoli subito. Noi vendiamo con pagamenti pluriennali ma cerchiamo di comprare con pagamenti immediati perché garantisce vantaggi. Questo non per dire che abbiamo fatto bene o male, ma per smentire in maniera categorica che il club non abbia voluto o cercato di fare il massimo per completare l'organico. Questi sono gli scenari di questa stagione".
ASTICELLA - "Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera, che in questi cinque anni hanno raggiunto una finale playoff, una promozione in Serie A e tre salvezze, soprattutto il consolidamento del club dal punto di vista economico che ci ha consento di crescere nelle strutture, ciò è straordinario. Dover discutere di questo punto oggettivo mi sembra fuori luogo. Mi rendo conto che probabilmente se ci sono state incomprensioni da parte di minoranze, mi pongo il problema se sia stata data una buona comunicazione da parte nostra l'inizio della stagione scorsa. Non vorrei che all'inizio la società sia stata fraintesa e mi riferisco alla famosa asticella. Su questo tema io ho capito una cosa: se uno usa il termine asticella sta dicendo Europa League, declinandolo come decimo posto o Europa League. E' stato un grave errore di comunicazione da parte della società sebbene sia stato usato in maniera propria ma male interpretato. Abbiamo detto che il campionato quest'anno sarebbe stato così difficile rispetto al precedente che dovevamo provare ad alzare l'asticella, perché senza alzare l'asticella dell'organico non avremmo raggiunto l'obiettivo che era quello dell'anno prima. Il tema che da presidente mi devo porre è che se aver comunicato male può aver generato incomprensione da parte dei pochi che hanno ritenuto non valido il lavoro svolto dall'area tecnica. Cancelliamo il termine “Asticella” per la prossima stagione, perché sono temi che quando si comunica male, l'effetto è provocare giudizi poco seri rispetto a chi, a mio avviso, ha lavorato bene".
PROSSIMA STAGIONE - "E' chiaro che vogliamo migliorare su tutti i fronti: tecnico, amministrativo, strutture, persone. Ogni anno è un'occasione per migliorare, ma ricordiamoci che siamo in quel gruppo lì: 50% di possibilità di salvarsi, è una rincorsa da fare tutti insieme. Chi vuole il decimo posto o l'Europa League non si abboni, non venga allo stadio. Nei prossimi giorni mi vedrò con Corvino e Trinchera per mettere in pista la prossima stagione, che vedrà un Lecce solido, strutturato, carico e motivato sapendo che ci aspetta un'impresa ardua, ma siamo tutti motivatissimi, io Pantaleo, i soci, i dirigenti".
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