4-3-3 NEL SECONDO TEMPO - “Nel secondo tempo abbiamo preferito costruire a quattro, avevamo l’idea di portare Marin a smarcarsi dietro la pressione. Con il riconoscimento degli spazi, volevamo che Felici venisse sulla trequarti quando si abbassava Rog, così che prendesse ampiezza Idrissi. Il 4-3-3 era una scelta studiata per come difendere”.
DOPPIA ANIMA - “Non possiamo pensare di avere un’anima solo in una fase. Con un vertice basso possiamo avere dei vantaggi, quando si va avanti forte e la nostra difesa è in parità numerica si tende a scappare dietro. Questo è il lavoro arduo e ci tengo a farlo bene”.
CATTIVERIA DELLA SQUADRA - “Non solo Vinciguerra, ma penso anche a Wieteska che ha messo cattiveria su tante palle, anche Veroli. Tanti oggi non hanno fatto mancare cattiveria”.
DIFENSORE DI PIEDE DESTRO DAL MERCATO - “Dipende da come si deve giocare. Abbiamo Mina, Wieteska, Zappa che con una struttura a tre può fare il braccetto e lo ha fatto anche l’anno scorso. Dipende da cosa si muove e cercheremo di non farci trovare impreparati”.
ASSENZE - “Luperto lo abbiamo preservato per la gestione dei carichi, così come Prati e altri ragazzi. È importante centellinare il lavoro”.
BORRELLI - “Grazie al direttore Angelozzi e alla società siamo riusciti a portarlo qui: parlo di Borrelli, un giocatore molto simile a Leonardo. Chissà che non possa diventare il Pavoletti del futuro".
FOLORUNSHO - "Poi c’è un altro profilo che piace a tutti, lo ha confermato anche il presidente Giulini, ma finché non arriva non mi sbilancio: parlo di Folorunsho. È una domanda da fare al direttore, non a me. Il mercato è ancora aperto, e lui non è ancora qui".
OBIETTIVO - "Per quanto riguarda l’obiettivo, penso di essere stato molto chiaro: mantenere il Cagliari in Serie A".
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