A tutto Luca Pellegrini. Ecco alcuni passaggi dell’intervista del terzino della Lazio a Il Tempo: “Segreto? Forse dovreste chiederlo al mister. Stiamo lavorando bene, così come abbiamo fatto in ritiro. C’è un percorso che non si ferma a...
A tutto Luca Pellegrini. Ecco alcuni passaggi dell’intervista del terzino della Lazio a Il Tempo: “Segreto? Forse dovreste chiederlo al mister. Stiamo lavorando bene, così come abbiamo fatto in ritiro. C’è un percorso che non si ferma a quel mese. La cosa che ci dà questa forza è un pò di entusiasmo. Dobbiamo essere bravi a non oltrepassare la linea che divide entusiasmo e presunzione”.
LIMITI - “In realtà di limiti ne abbiamo tanti. Siamo una squadra giovane, dobbiamo puntare sempre a migliorare. Sappiamo come nasconderli, o comunque conoscerli per migliorare ogni giorno. All’inizio dell’anno tante parole sono state spese, della Lazio non ne parlava nessuno. Ma a noi piace così, non vogliamo stare in questa orbita, le pressioni le lasciamo agli altri”.
BARONI - “Il mister è stato bravo, è una persona molto intelligente e molto empatia. Ha tutte le qualità per fare bene con una squadra come la nostra, ha toccato i punti giusti, si è creato subito il feeling. Noi come gruppo siamo sempre stati coesi e forti, sotto tanti punti di vista il mister però ci ha dato una mano. Nei punti ciechi ci ha fatto vedere la luce. È stato bravo a esaltare le caratteristiche di questo gruppo. Un allenatore bravo è quello che capisce le qualità del gruppo a disposizione. Lazio offensiva? Questa idea mi è sempre piaciuta, a parte per gusto personale, ho fatto una scuola importante prima con Allegri, poi l’esperienza all’estero con l’Eintracht e infine Sarri. Per quanto mi riguarda è questa la filosofia di calcio che mi piace: adesso si difende tutti e si attacca tutti”.
TAVARES - “Obiettivo personale? Quando hai davanti un giocatore come Tavares… Penso al momento sia il miglior terzino d’Europa per rendimento, e non parlo di statistiche. Non ha rivali. È normale che uno deve anche guardare il dato oggettivo e mettersi nei panni dell’allenatore. Quello che posso fare io è rimanere concentrato su di me, allenarmi al massimo e farmi trovare sempre pronto quando vengo chiamato in causa”.