DEIOLA - "Con me sfonda una porta aperta, stravedo per Ale. Abbiamo caratteri opposti, ma ci basta uno sguardo. Dopo la catastrofe della B, abbiamo ricucito tutto, partendo dall’idea del gruppo che qui è primaria. Caprile, arrivato a febbraio, sembra sia con noi da anni. Ci sono regole, comportamenti e atteggiamenti, se non li rispetti finisci in un angolo. Nicolas è il nostro psicologo. Grande leader e comunicatore, ma non tralascerei Luperto. E alcuni stranieri".
GIOCATO POCO - "Mi sono sempre adattato alla partita. Entro quasi sempre quando la palla scotta e in questo sono cresciuto. Avrei voluto forse due gol in più".
CARTELLINI - "Dice che così perdo le occasioni. Ma io mi proteggo. L’ho imparato alla scuola calcio. A volte ti innervosisci, ma gli avversari ormai mi conoscono e al contatto si buttano a terra e urlano".
NICOLA - "Solo una grande persona poteva prendere il posto di Ranieri. Ci ha fatto credere in tante cose belle. È competente. Siamo contenti di averlo".
PICCOLI - "Il sostituto c’è sempre stato. Però Robi è giovane e doveva giocare per imparare. All’occorrenza sbagliare e far emergere le sue qualità. Ora è un attaccante completo. È stato fantastico".
IL PIÙ FORTE IN ITALIA - "Oggi Retegui è il più forte, poi dico Scamacca e Kean che è stato troppo criticato, ma si vedeva che aveva qualità. Però Robi piano piano…".
SABATO TITOLARE - "Nicola mi ha parlato di questa eventualità. Ma devo vedere il ginocchio dopo lo sforzo di Verona. Non giocavo titolare da un anno e mezzo. Ma se dovessi entrare dopo il boato sarà uguale e quello conta più di tutto".
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