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Pavard: “Inter club leggendario, perché l’addio al Bayern. Io esterno? La verità sul mio ruolo”

Alessandro Cosattini
Benjamin Pavard racconta i suoi primi mesi da giocatore dell’Inter e non soltanto. Ecco le sue parole a Canal +, riportate da Fcin1908.it: “Io ero da tanto tempo in Germania, ho fatto tre anni allo Stoccarda e quattro al Bayern Monaco dove...

Benjamin Pavard racconta i suoi primi mesi da giocatore dell’Inter e non soltanto. Ecco le sue parole a Canal +, riportate da Fcin1908.it: “Io ero da tanto tempo in Germania, ho fatto tre anni allo Stoccarda e quattro al Bayern Monaco dove ho vinto tutto e giocato con grandi campioni. Sono cresciuto come calciatore, ma soprattutto come uomo. Però per me era giunto il momento di cambiare, di scoprire un nuovo paese e una nuova cultura”.

PRIORITÀ ESTIVA - "Giocare difensore centrale, lì dove avevo giocato al Bayern prima con Nagelsmann e poi con Tuchel nella difesa a tre. Adoro essere il primo a rilanciare l'azione, è una cosa che mi piace. Anche il mio body language penso lo dimostri".

CRITICHE IN FRANCIA - “Sempre giocato? Questo mi rende fiero, se gioco è perché sono performante e gli allenatori mi danno fiducia. Questa è la cosa più importante, sono al servizio della squadra e se l'allenatore mi vuole fare giocare io vado in campo”.

BAYERN - "So che il Bayern mi ha dato tanto. È grazie a loro se sono il giocatore che sono adesso, anche grazie ai miei compagni francesi. Ma l'Inter è un club leggendario e l'anno scorso è stata finalista di Champions League".


SCELTA INTER - “I tanti francesi hanno influito? No, non proprio. È vero che Olivier e Theo mi hanno parlato dell'Italia, del calore dei tifosi, che amano il calcio. E onestamente non sono rimasto deluso: quando ho visto l'ambiente di San Siro ho capito che è qualcosa di eccezionale. Ho un piacere incredibile a giocare in questo stadio".

RUOLO - “Impossibile vedermi esterno all’Inter? Non ho ancora chiesto all'allenatore, però gioco in una difesa a tre. Ho comunque fatto già il quinto. Vedremo, però il mio posto è al centro. Ho detto che sono a disposizione di Deschamps, se vorrà farmi giocare esterno giocherò lì. Non è un problema, per me è un onore rappresentare il mio Paese, cantare la Marseillaise. Darò tutto per restare più a lungo possibile con la Francia, per me è un sogno da bambino divenuto realtà. Adesso ho voglia di farlo durare".


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