RINNOVO - "Da quando sono arrivato qui mi sono subito attaccato a questa maglia. Io e la mia famiglia: due miei figli (Victoria e Lautaro, arrivato dieci giorni fa, in mezzo c’è Giovanni, ndr ) sono nati qui. È una piazza che amiamo tanto e sono felice di questo rinnovo: volevo stare qui un altro anno per raggiungere qualcosa di importante con la Roma prima, di tornare in Argentina".
CLAUSOLA PER IL BOCA - "Il fatto che ci sia o meno cambia poco. Conta invece la mia scelta, che è stata quella di rinnovare. Adesso penso solo a questo, poi quello che succederà lo vedremo più avanti...".
RANIERI - "Ranieri è stato molto importante, mi ha fatto tornare a giocare. È vero, in quei due mesi con Juric ho fatto di tutto per tornare al Boca. E anche la Roma mi aveva detto che se le cose fossero continuate così, avrei potuto iniziare cercarmi un’altra squadra. Per me la fiducia di un allenatore è la cosa più importante. E in quel momento lì, con il mister appena arrivato, ne avevo davvero bisogno. Quelle parole mi hanno dato la forza di andare avanti".
JURIC - "Perché non mi vedeva? Non lo so. Quando non gioco mi faccio sempre delle domande, ma non le giro all’allenatore. Vedevo e non capivo. Non solo io, anche i compagni o la gente fuori da Trigoria. Non è che ho perso il posto giocando, Juric mi ha lasciato fuori subito, da quando è arrivato. Una sua scelta. Che io ho rispettato. Dove saremmo ora se non ci fosse stato lui? Questo non lo possiamo sapere, però sicuramente avremmo potuto fare molto meglio, perché la squadra è buona. E lo stiamo dimostrando ora".
DE ROSSI - "Per me Daniele era un grande allenatore già quando giocava, figuriamoci dopo. Il suo addio ci è dispiaciuto, eravamo convinti di poter fare molto bene con lui. Ora, però, dobbiamo pensare al presente e goderci quello che stiamo facendo".
DERBY - "Di ricordi ne ho tanti, ma penso sempre che la partita migliore sia la prossima. Sappiamo quanto vale per la città, per la Roma, per la classifica e per i tifosi. Si vince come abbiamo vinto gli altri: giocando bene, con mentalità e un po’ di furbizia che abbiamo avuto sempre in questo tipo di partite. Se ricorda Boca-River? Sicuramente sì, anche per come lo vive la gente, la città, è un derby molto simile a quello argentino. Ci tengo molto a questa sfida: sarà una gara difficile, ma anche molto bella da giocare. Vincere con un mio gol sarebbe un sogno. Io ci credo. Sempre. Gli screzi con Pedro e Guendouzi? Sono cose che succedono, soprattutto in partite calde. In campo ho litigato anche con Messi, figuriamoci. Poi però resta tutto lì. Almeno mi hanno insegnato così fin da piccolo".
SOULÉ - "Primo anno a Roma? Per me è stata dura, piazza e squadra importanti. Io poi davanti avevo giocatori fortissimi. Ma ho imparato e lo stesso può fare Matias da Dybala o Pellegrini, che possono aiutarlo. Con lui serve pazienza».
DYBALA - "Non c’è neanche bisogno di dire quanto sia importante in campo, averlo o non averlo ti cambia tantissimo. Ma abbiamo dei giocatori forti che possono far bene al suo posto. E lui ora ci sta aiutando anche da fuori. Paulo è un leader, in tutti i sensi. Se ci punterei per il futuro? Sempre. Avere un giocatore come lui nella Roma non è facile, al di là di quanto guadagni. Come lui non ce ne sono altri in Serie A e credo che sia un grande piacere per tutti i romanisti averlo un altro anno qui. Paulo fa la differenza al 100%."
KONÉ - "È giovane e nel calcio puoi crescere ogni giorno. Lui ha solo 23 anni, può ancora imparare tanto. E se vorrà farlo diventerà sicuramente un campione».
CHAMPIONS - "Ci proveremo fino alla fine. Ma per riuscirci dovremo dare il 110%, davanti abbiamo delle squadre fortissime. E daremo il massimo anche per vincere gli scontri diretti, che possono essere decisivi".
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