sosfanta news Palladino: “Le condizioni di Zappacosta: perché è uscito! Scalvini e gli errori di Samardzic e Djimsiti…”

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Palladino: “Le condizioni di Zappacosta: perché è uscito! Scalvini e gli errori di Samardzic e Djimsiti…”

Daniele Najjar
L'allenatore dell'Atalanta, Raffaele Palladino, ha parlato ai microfoni di DAZN e in conferenza stampa dopo la gara giocata dai suoi contro l'Inter a Bergamo, persa ieri per 1-0.

L'allenatore dell'Atalanta, Raffaele Palladino, ha parlato ai microfoni di DAZN e in conferenza stampa dopo la gara giocata dai suoi contro l'Inter a Bergamo, persa ieri per 1-0. Queste le sue dichiarazioni raccolte da TuttoAtalanta: "Concordo con l'analisi, è difficile da digerire proprio per questo motivo. A fine partita il mio primo gesto è stato quello di andare ad abbracciarlo: non mi sentirò mai di condannare un errore individuale, tecnico, che può capitare a chiunque, specialmente a chi ha dato tanto a questa maglia. Purtroppo fa parte del gioco e bisogna accettarlo. Tuttavia, ho detto alla squadra che al di là dell'episodio ci abbiamo provato fino all'ultimo respiro contro una corazzata. Avevamo preparato la gara diversamente rispetto al passato recente, e dispiace non aver raccolto punti. Ora però bisogna essere bravi ad azzerare tutto immediatamente, archiviare la delusione e trasformarla in rabbia agonistica, perché la prossima sfida contro la Roma è già alle porte e vogliamo riscattarci".

TATTICA - "Vi spiego la scelta tattica: ho affrontato l'Inter negli ultimi tre anni e so bene che se vai a prenderli alti e forti, loro ti puniscono. Lautaro e Thuram vivono per attaccare la profondità alle spalle della difesa; vogliono proprio che tu ti scopra per colpirti in verticale. Il nostro piano prevedeva di stare più bassi e lavorare sulle scalate, ma nel primo tempo l'abbiamo fatto con un'intensità troppo bassa, risultando passivi e gestendo male la palla una volta riconquistata. Nella ripresa, invece, siamo rientrati con un piglio diverso e con maggior qualità. Il rammarico è aver subito il gol proprio quando la partita era tornata in equilibrio e stavamo venendo fuori".

SAMARDZIC - "Samardzic? Non condanno nemmeno il suo errore. Ci abbiamo provato finendo con il 4-2-3-1 e quattro attaccanti in campo, ma contro queste squadre devi essere perfetto: se ti capita mezza occasione, devi fare gol. Se non lo fai, vieni punito".

RISPOSTE - "Ho trovato risposte importanti, quelle che avevo chiesto nell'intervallo. La gara è stata decisa dagli episodi: noi abbiamo commesso un errore pagato a caro prezzo e non siamo riusciti a pareggiare l'ottima occasione avuta. È vero che anche l'Inter ha avuto chance in contropiede, ma sappiamo che nei big match i dettagli spostano gli equilibri e i giudizi finali. Dobbiamo accettarlo con maturità, senza dimenticare che veniamo da un filotto di sei vittorie nelle ultime nove gare. La nostra scalata in Champions, Coppa Italia e campionato continua: questa sconfitta non deve frenare la nostra crescita".


MUSAH - "Musah è un giocatore estremamente duttile e intelligente, una risorsa che mi piace molto. Si applica con dedizione in tutto ciò che gli chiedo. Nasce centrocampista, ma già al Milan lo scorso anno ha ricoperto il ruolo di esterno o quinto. Oggi, quando abbiamo cambiato assetto, ha interpretato bene la posizione di terzino basso con licenza di spingere. Ha dato una buona risposta e sicuramente la sua versatilità sarà preziosa per noi".

LEZIONE - "La lezione è chiara: contro le grandi squadre i dettagli fanno la differenza. Bisogna rasentare la perfezione, non concedere nulla dietro e capitalizzare la minima occasione davanti. Oggi usciamo con il rammarico perché gli episodi ci hanno condannato, ma ci portiamo a casa questa lezione in modo costruttivo. Sentire il pubblico applaudirci nonostante la sconfitta è la conferma che la squadra ha dato tutto, provandoci con orgoglio e coraggio fino alla fine. Volevamo dedicare la vittoria a Mario Pasalic in questo momento delicato per lui; non ci siamo riusciti col risultato, ma sicuramente con lo spirito".

ZAPPACOSTA - "Per Zappacosta si è trattato di un problema fisico: verso il 35' ha sentito indurirsi il flessore. Avendo già fuori Bellanova, ho preferito non rischiare un infortunio più serio e l'ho sostituito all'intervallo con Musah".

SCALVINI - "Per quanto riguarda Scalvini, è stato in ballottaggio per una maglia da titolare fino all'ultimo. Sono felice di averlo recuperato pienamente; l'andamento della partita non ha permesso il suo ingresso, ma prima o poi avrà la sua occasione".

PARTITA - "Abbiamo predisposto un piano gara differente rispetto al passato recente contro l'Inter. Sappiamo che loro amano venirti a prendere alti per poi colpirti con verticalizzazioni letali, quindi abbiamo preferito mantenere un baricentro più basso, lavorando molto sulle scalate difensive. Devo dire che la fase di non possesso è stata interpretata bene, anche se potevamo gestire la palla con maggior qualità per far male all'avversario. Nel primo tempo siamo risultati un po' sterili. Nell'intervallo ho chiesto ai ragazzi di alzare la pressione, di muovere palla più velocemente da un lato all'altro per aprire le loro maglie. E nel secondo tempo lo abbiamo fatto decisamente meglio. Il grande rammarico è aver subito il gol proprio nel momento in cui la partita si era equilibrata e stavamo prendendo campo. Ho provato a inserire tutte le forze fresche offensive, cambiando sistema, e abbiamo avuto la grande chance con Samardzic. Ai ragazzi ho detto che questa partita, giocata alla pari contro una grande squadra, ci farà crescere. Ora bisogna essere bravi ad accettare il verdetto, azzerare tutto e ripartire subito, perché ci attende una sfida cruciale contro la Roma".

DJIMSITI - "A fine partita il mio primo pensiero è stato quello di andare ad abbracciare Djimsiti. Parliamo di un giocatore che solitamente non commette queste ingenuità; è stato un errore di scelta, un episodio sfortunato che purtroppo fa parte del calcio ed è costato caro, ma non posso certo gettargli la croce addosso. Per quanto riguarda la fase offensiva, è vero: ci è mancato il guizzo, la lucidità nell'ultimo passaggio. Nonostante abbia chiuso la gara con quattro attaccanti puri — Samardzic, De Ketelaere, Scamacca e Sulemana — per aumentare la pressione, siamo rimasti un po' sterili. Quando affronti corazzate come l'Inter, solide, fisiche e brave nei duelli, devi rasentare la perfezione: mezza occasione deve diventare un gol, perché non te ne concedono altre. Ci è mancato quel cinismo, ma ce la siamo giocata fino al novantesimo con tutte le nostre armi. Ci tengo a ribadire su Djimsiti: il suo errore non c'entra nulla con la stanchezza o i postumi fisici, è stato un puro errore tecnico che non cancella la sua grande prestazione".

GASPERINI - "Sgombriamo il campo da equivoci: non vivo questa partita come una sfida personale tra me e il passato, o tra me e Gasperini. Per me Gasperini è stato un maestro e non smetterò mai di ringraziarlo per quanto mi ha insegnato da calciatore. Ma ora siamo in una stagione diversa, stiamo scrivendo una nuova storia. Stiamo compiendo una scalata importante, con sei vittorie nelle ultime nove gare che ci hanno permesso di recuperare terreno in campionato, in Coppa Italia e in Champions. Siamo molto soddisfatti del nostro percorso. La sfida contro la Roma è fondamentale per la classifica e per il nostro cammino, non per i confronti individuali. La prepareremo al meglio per cercare di fare risultato pieno davanti alla nostra gente".