GOL DI KABASELE - "Stava vivendo già un momento particolare come giocatore e ne avevamo parlato spesso. Dopo la partita sono andato da lui senza sapere del lutto e gli ho detto: “Peccato solo non aver vinto, te lo sei meritato questo momento”. Con il senno di poi se l’è meritato ancora di più, con quello che gli è successo. Kabasele è fondamentale in spogliatoio, è un vero professionista, inappuntabile. È un ragazzo d’oro, ha due figli educatissimi, una bellissima famiglia. È sempre il primo ad arrivare in spogliatoio e l’ultimo a uscire dalla palestra, quando viene chiamato in causa fa sempre bene, ci serve come il pane uno come lui. Io simile a lui? È un onore essere accostato a Kabasele. Io provo a dare l’esempio, a parlare con i ragazzi e anche a sgridarli qualche volta. Questo è il mio ruolo e un po’ anche il suo, solo che poi lui va in campo e fa pure gol (ride, ndr)".
SAVA - "Quando serve gli do pareri o consigli, ma in generale su aspetti in cui può crescere più che sulla partita in sé. Lo aiuto a diventare quello che secondo me può diventare. È un ragazzo molto inquadrato, pacato, non è sicuramente l’ansia il problema. Ultimamente però non sta dando le risposte che aveva dato lo scorso anno. Non è facile trovare un perché, altrimenti il problema sarebbe già stato risolto, è una serie di circostanze: magari fai qualche errore, perdi delle certezze… Ma è normale, è giovane, viene da un campionato diverso, quanti portieri della sua età giocano in Serie A? Anche per i giocatori il miglioramento è un’onda, sta a lui trovare la spinta per salire verso l’alto. Poi non sta facendo errori così clamorosi, semplicemente non sta dando la sicurezza che dava lo scorso anno. Sa cosa deve fare per arrivare in alto, non deve buttarsi giù".
OKOYE - "Si sta allenando bene, come se dovesse giocare ogni settimana, forse si allena anche più di prima. È stata un’occasione per migliorare alcune piccole lacune. Si è preparato bene in questi mesi, ora la 'pausa' è finita e sta al mister decidere chi far giocare. L’unica certezza è che finisco ancora più indietro nelle gerarchie (ride, ndr). Maduka ha una personalità forte, non si fa coinvolgere dalle aspettative. Anche lui ha avuto alti e bassi, è normale, ma è cresciuto tanto ed è un portiere importante. Due anni fa con tutto il peso del mondo sulle spalle ha fatto tre parate super nella partita decisiva. Nella seconda parte della scorsa stagione magari ha influito anche su di lui la squadra che non girava bene, ma non ricordo particolari problemi".
NUNZIANTE - "È un ottimo prospetto, ma non avevo dubbi: l’Udinese ci vede sempre bene sui portieri. È giovane, ma ha un futuro importante davanti a sé se continua a lavorare nella maniera giusta. Lo vedo molto inquadrato".
ATTA - "Noi già sapevamo fosse forte quando lo scorso anno non giocava tanto, lo vedevamo in allenamento e lo dicevamo. Ha tanti margini di miglioramento, ma se continua a lavorare così può diventare un grande giocatore".
MILLER - "È forte, su di lui mi sembra di ridire le stesse cose che dicevo di Atta lo scorso anno. Ha visione di gioco, personalità, può diventare un giocatore importante. Nel nostro sistema di gioco è una mezzala, con un’impostazione diversa potrebbe anche fare il play".
SOLET - "Solet è Solet (ride, ndr). A volte è troppo lezioso, ma poi contro il Venezia te ne dribbla quattro, fa fare un gol, e diventa un fenomeno. Ha dei pro e dei contro, in certe zone del campo sarebbe meglio essere più pragmatici, ma ha uno strapotere fisico e mentale pazzesco. Se limita quelle sbavature diventa fortissimo".
SBANDAMENTO - "C’è stato un piccolo calo, anche mentale, ma è normale quando vieni da risultati non positivi e ti trovi sotto in una partita in cui ti senti meglio e stai giocando bene. Se fossimo venuti da tre vittorie consecutive avremmo potuto giocare più serenamente, per noi era una partita importante, che dovevamo vincere, come lo saranno le prossime due. Nervosismo in campo? Sarebbe stato strano non ci fosse stato e, anzi, sarebbe stata vista come una cosa negativa. Venivamo da un momento particolare, stavamo facendo la nostra partita mostrando voglia di andare a prenderci la vittoria e siamo andati sotto: è normale e giusto che ci sia nervosismo".
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