FELICI - "Perché dentro solo ora? Ha avuto la possibilità di adattarsi a un campionato che non conosceva, oggi era all’esordio a San Siro. La società l’ha preso sapendo delle sue qualità. Può fare ancora di più. In B era una cosa, quando salti di categoria la sensazione di poter essere determinanti deve essere consapevolezza".
ULTIME - "Io credo che nelle ultime 6 partite nostre abbiamo incontrato Juve, Atalanta, Inter, Fiorentina, Venezia e Monza: abbiamo incontrato grandi squadre e squadre che lottano per il nostro obiettivo. Le prestazioni ci sono state, poi l’episodio va portato anche dalla propria parte. Sono contento di quello che sta facendo la squadra, con il presupposto e l’umiltà che si possa far punti in ogni contesto".
PROVA - “Non lo so, mi piace sempre pensare che i miei giocatori possono fare di più, perché li vedo in allenamento. Sapevamo tre cose: che giocavamo a San Siro, che incontravamo iuna squadra che aveva cambiato guida tecnica e che sulla costruzione di gioco portava una pressione più accentuata. Terza cosa, il Milan ha ottenuto un trofeo importante. Dovevamo fare una partita gagliarda. Mi è piaciuta l’organizzazione in fase difensiva: abbiamo concesso occasioni da fuori o su soluzioni individuali. Allo stesso tempo sapevamo di non poter costruire il gioco come in casa ma non abbiamo rinunciato a giocare, cercando di tenere un pochettino di più la palla. Noi abbiamo bisogno di prestazioni ma legate ai punti”.
CAPRILE - "Sono contento dell’esordio di Caprile, ha caratteristiche funzionali al nostro gioco. Abbiamo un gruppo cementato: dobbiamo ancora fare moltissimi punti e dobbiamo farli giocando in un certo modo. Lo conosco bene e lo conoscono bene i miei giocatori. Dovrà far vedere quello che vale: ha ambizione e ha le caratteristiche per diventare molto bravo. Per il nostro gioco è funzionale, non solo con i piedi. Nelle uscite e sugli attacchi laterali, prende posizione e ti dà una mano. Per una squadra che deve tenere in certe partite una linea più bassa, quando hai un portiere che ti aiuta è un grosso aiuto"
DOPPIO CENTRAVANTI - "Questa squadra l'ho ereditata: aveva un modo di stare in campo. Per tutto il ritiro abbiamo lavorato su principi e concetti nostri, che poi ci sono serviti quando abbiamo cambiato modo di stare in campo. Unendo il lavoro fatto in ritiro ci è venuto bene. Questo ci ha permesso di avere sempre una buona aggressività e di essere efficaci in determinate situazioni. Abbiamo giocato con Piccoli che è al primo anno in A da titolare, Zortea che ha segnato 4 gol per la prima volta... Ciò non toglie che abbiamo costruito anche alcune partite con due punte, in base all'avversario si sceglie il vestito tattico"
ZORTEA E PALOMINO - "Anche Deiola e Marin. Si spera di dare più minutaggio a Prati. Luperto e Mina sono due giocatori che si integrano bene ma abbiamo avuto bisogno di Palomino. Abbiamo una squadra dove giocano 16-18 giocatori. Ho parlato dei singoli perché venire a Milano con il Milan con dei giovani... Immaginate per Felici, esordiente assoluto, giocare a San Siro: vederlo tenere bene il campo e reggere alcune dinamiche è bello. Questi ragazzi stanno crescendo. Vorremmo sempre poter giocare per vincere: questa sera per noi è una vittoria"
SCUDETTO - "Ci crediamo ciecamente, lavoriamo ogni giorno per raggiungerlo in un percorso che ci vedrà impegnati fino alla fine. Sarà fondamentale restare agganciati, le difficoltà per la salvezza valgono per tutti. La quota si alzerà. Caprile lo conoscevo già, lo abbiamo preso con cognizione di causa per migliorare, la sua ambizione è quella di diventare uno dei migliori nel suo ruolo".
ZORTEA - "Il lavoro che si fa un po' su tutti, ha dovuto adattarsi a un ruolo che lo vede essere più ala che terzino o quinto. Ci sono partite come queste in cui il suo aiuto in fase di possesso diventa fondamentale. La società voleva creare nuovi presupposto coi giovani per far crescere la rosa e sta accadendo perché ci sono giocatori ben consci di quello che è il loro ruolo e che stanno dando la loro mano".
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