REAL MADRID - "Il Real è passione, lottare fino all'ultimo: questo è quello che più mi hanno insegnato. E' un club che non puoi mai dare per finito, quando meno te l'aspetti si rialza e ti sorprende. Questo mi ha aiutato a non darmi mai per vinto. Mi trovavo bene con Brahim Diaz e con Rudiger e con molti altri. Guardavo molto Kroos in allenamento, ma anche Modric e Bellingham: ho appreso molto da loro".
KAKÀ - "Lo ricordo? Tu dici? Non ci credo, Kakà è molto forte. Il dribbling è la cosa che mi piace di più nel calcio e mi diverto molto a farlo".
DOVE CRESCERE - "Un po' in difesa. Per essere una mezzapunta viene un po' sottovalutato il mio lavoro difensivo, lavoro molto e rubo molti palloni. Forse in difesa un po' di più".
PAPÀ - "Mio papà è stato difensore centrale, i consigli che mi dà non sono tanto sul campo ma anche fuori. Non mi dice come giocare".
ARGENTINA - "Non è stato difficile sceglierla perché lo sento da quando sono piccolo: mi è sempre piaciuta l'Argentina, li ho sempre tifati. Ma amo anche la Spagna, il mio paese di nascita. Ho preso questa decisione perché mi sento argentino ed è un onore poter seguire le orme di mio padre. La cosa più bella che mi è successo finora è condividere allenamenti e spogliatoio con questi giocatori e con Messi, il migliore della storia. E' stato incredibile e me lo godo ogni volta".
MESSI - "L'ho incontrato a 17 anni, ero con la Sub-20: ci siamo allenati con la nazionale maggiore. Ion parlo molto, mi vergogno e divento nervoso quando lo vedo (ride, ndr).
CHI L'HA COLPITO IN SERIE A - "Un giocatore che mi è sempre piaciuto è Dybala: ho visto tanti suoi video, anche adesso lo osservo tanto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.sosfanta.com/assets/uploads/202512/334d6aa229fb1eee19d82e860dad90c9-e1765577904611.jpg)