ERRORI - "La squadra sarà come sono io. Non attacco mai i miei giocatori soprattutto a livello pubblico. Sarebbe come togliermi dalla responsabilità e invece io sto nel problema e ne sono parte. Mi devo prendere le mie responsabilità. Se non sono riuscito a portarla con un atteggiamento diverso è una mia responsabilità, dell’ambiente e del momento storico del club. Ma io non mi tiro fuori. Sarebbe facile puntare il dito sui giocatori per cadere in piedi. Se vogliamo fare un’analisi dei motivi per cui non siamo usciti da questo tunnel per me è colpa dell'allenatore, ma le componenti sono anche di più. Sono tante componenti che hanno fatto vedere la stagione che abbiamo fatto. Io vivo a Monza da solo con lo staff, ce la siam divisa, siamo un gruppo tosto. Non possiamo scappare e nasconderci, dobbiamo provare a fare di tutto per chiudere la stagione in certo modo".
APPROCCIO - "È sempre stato buono contro le squadre forti? Sotto l’approccio mentale sono d’accordo. La tensione e responsabilità è diversa. Le squadre più grandi ti lasciano maggior spazio e puoi giocare di più. L’impatto mentale non lo abbiamo mai sbagliato con le big. Con l’Inter e altre squadre in alto in classifica abbiamo fatto bene mentre contro le dirette avversarie facciamo più fatica. Il nostro campionato deve essere contro Empoli, Venezia. In queste partite bisogna mettere qualcosa in più".
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