Alvaro Morata, attaccante del Como, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del sito ufficiale del club. POCHI GOL – “Non penso soltanto a segnare. Voglio lavorare con la squadra per raggiungere obiettivi comuni. Non sono il tipo...
Alvaro Morata, attaccante del Como, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del sito ufficiale del club.
POCHI GOL - “Non penso soltanto a segnare. Voglio lavorare con la squadra per raggiungere obiettivi comuni. Non sono il tipo che immagina traguardi da solo, perché il calcio è uno sport di gruppo. Voglio condividere gioie e fatiche con i miei compagni. Non vedo l’ora di indossare questa bellissima maglia e vivere insieme battaglie e momenti importanti”.
FABREGAS - “Ho lavorato con tanti, tra i migliori al mondo, e ognuno mi ha lasciato qualcosa. Simeone mi ha dato motivazione, Conte mi ha insegnato la tattica. Sono contento anche perché il nostro allenatore qui ha collaborato con i più grandi. Ha un carattere forte e spero che questa stagione possa regalarci soddisfazioni”.
COMO - “Quando ho ricevuto la chiamata ho detto subito che era un progetto incredibile. Lo scorso anno ci ho giocato contro e abbiamo sofferto tanto. Ho visto con i miei occhi che il Como sta diventando un grande club, con ambizioni e strutture importanti. È un progetto serio, con un grande allenatore: per me una grande opportunità. Non ho dovuto pensarci troppo. Cesc è una leggenda, con enorme esperienza, e ho seguito sia la testa sia il cuore”.
CARRIERA - “Sono stato fortunato, tutte le mie destinazioni mi hanno dato molto. A Londra ho imparato a essere forte come uomo, e questa è la cosa più importante della vita: il calcio non è tutto. Ogni Paese mi ha insegnato qualcosa, anche a livello culturale. I miei genitori mi hanno dato un’educazione straordinaria. Mio padre, quando ho iniziato a giocare accanto ai grandi campioni, mi disse di osservare, analizzare e tacere. Solo lavorare. La parte mentale conta tanto: nel calcio c’è pressione, e nelle accademie non insegnano a gestirla. Non è follia chiedere aiuto a uno specialista: se andiamo in palestra per il corpo, possiamo farlo anche per la mente”.