CHAMPIONS - "La Champions è la Champions, è diversa da tutto. E' vero che ci serviva una vittoria per arrivare a questa partita, ma nella Champions non conta come arrivi. Ci sono le migliori squadre europee, tutti conoscono l'importanza della Champions. Il gol al Liverpool è un bel ricordo ma fa parte del passato. Domani inizia una nuova sfida. Se giochi nel Milan, devi sognare: ti guardi la maglia e c'è scritto il 7. Quindi devi lottare per la gente. C'è tanta qualità in questa squadra e possiamo vincere contro chiunque".
MILAN - "Ne parlo spesso con i miei compagni. Poche volte ho visto così tanta qualità, ma non sempre basta. Dobbiamo crederci, ora crediamo di più di poter lottare con tutti. Prima eravamo un po' umorali: se subivamo un gol, andavamo già, se la dominavamo andavamo più forte. Dobbiamo giocare con le nostre idee, non è un caso la vittoria con il Venezia, dipende da come abbiamo lavorato in settimana. Se non ci crediamo noi, non ci crederà nemmeno la gente".
ITALIA - "E' un piacere essere di nuovo in Italia. Non abbiamo ancora dimostrato quanto siamo forti, ci sono tanti ottimi giocatori come Loftus-Cheek e Theo. Ora dobbiamo capire tutti che siamo grandi giocatori e non solo ottimi prospetti. Noi abbiamo tanti giocatori che giocherebbero nelle squadre migliori d'Europa".
CRESCITA - "Uno gioca alla domenica in base a come vive qui a Milanello, a come si allena. Noi siamo qui per vincere, il Milan deve vincere. Nelle ultime settimane c'è stato un cambiamento, vogliamo vincere sempre. Dobbiamo essere consapevoli di essere qui per vincere e non per passare il tempo".
CONDIZIONE - "Sto bene, sono fiducioso. Fisicamente sto bene, non sarei a disposizione se non potessi dare tutto. Ho lavorato tanto per migliorare la mia condizione. Anche la società mi ha aiutato facendomi accompagnare da persone dello staff in Spagna per la mia situazione personale. Li ringrazio per questo".
INTER - "Consigli al mister? No, il mister è quello che capisce di più di calcio. Le vittorie portano vittorie. Ma noi non pensiamo all'Inter ora, se no perdiamo solo energie. Pensiamo solo a domani".
FOFANA - "Ho avuto tanti compagni, alcuni non hanno mai imparato la lingua. Fofana parla italiano, ma prova a parlare lo spagnolo con me, il portoghese con altri. Questo è importante. Se ti vuoi adattare così appena arrivi in una squadre è una cosa importante. Sta facendo di tutti per integrarsi. Mi piace come mi comanda dietro. Può diventare una colonna di questa squadra".
STORIA - "Sono molto contento di essere tornato in Italia. La Champions è diversa, guardi il pallone con le stelline e capisci che è diverso. Qua dentro di storia ce n’è tanta, mi riempie di orgoglio quando mangio e guardo le foto di Maldini, Ibra, Kaka, Shevchenko, Ronaldo. Questa è una responsabilità che bisogna assumersi e bisogna godersi, e soprattutto difenderla. Siamo il Milan e dobbiamo fare una grande Champions".
ARIA DIFFERENTE - "È diverso. Se non c’è qua che è stata vinta 7 volte dove deve esserci? Alla fine penso che quando indossi questa maglia sei obbligato a dare tutto e lasciare tutto, senza pensare alla prossima partita. Domani bisogna giocare come se fosse una finale per noi".
DERBY - "Sono le partite che ti danno motivazione extra nello spogliatoio, si respira già. Non serve dire altro, queste sono partite che quando sei piccolo giochi alla PlayStation. Si può vincere e si può perdere, ma quello che non si può è arrivare domani sera a casa e non essere distrutti".
EMOZIONATO - "Sì certo, la prima cosa che ho fatto quando sono arrivato al Milan è stata andare al negozio e prendere la mia maglia con la patch della Champions. Da piccolo avevo una maglietta di Kaká, ricordo ancora quel gol a Manchester, uno dei più belli che io abbia mai visto. Un ricordo bellissimo, quindi certo che mi emoziona. Voglio fare molto bene e in tutta la Champions”.
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