VINCERE - “Voglio vincere io. Fare 50 o 60 gol non mi interessa niente, avete visto anche voi che succede. Voglio vincere e godermi il percorso, siamo una squadra, tutti potremo fare tanti gol. Ti assicuro già che ieri sera sono entrato a Milanello, ho visto cosa si respira. Posso solo migliorare e fare più gol, voglio portare la seconda stella al Milan e aiutare la società a scrivere la storia”.
MIGLIOR MORATA - “Senza dubbio. Sono molto contento e al Milan vedranno che hanno fatto un buon acquisto, anche se non fa parte del mio carattere dirlo”.
SERIE A - “Il campionato è cresciuto molto, ogni anno è più bello da vedere. 10 anni fa era molto diverso, con meno gol e più tattica, ogni squadra ora è allenata bene. Battere l’Inter in Champions l’anno scorso è stata una bella soddisfazione”.
JUVENTUS - “Ringrazio ciò che hanno fatto in passato per me, la vita è così. Gli amici sono amici, ci si saluta dopo o a volte no perché si è incazzati, il calcio è così, io ora gioco al Milan e sono pronto per questa avventura”.
MILAN SIMILE ALLA SPAGNA - “Molto simile come identità dei giocatori. Ci sono giocatori che possono diventare tra i top al mondo. L’idea di Fonseca è molto simile, poi mi fermo, se no gli altri sanno troppo. Vedo tante somiglianze tra il Milan e la Spagna. I giocatori capiranno subito che persona sono, voglio vincere, non mi interessa nulla dei gol e del protagonismo, sono qui per vincere”.
THEO - “Ho sempre avuto un bellissimo rapporto con Theo, è molto divertente e aperto, si parla di tutto. Siamo stati in vacanza assieme due o tre giorni, abbiamo fatto sport insieme. Abbiamo messo benzina per il motorino, lui è fondamentale per noi e può fare l’ultimo salto di qualità, deve farlo anzi. Deve essere il miglior terzino sinistro al mondo, ogni mattina gli ricorderò che deve essere il migliore”.
FONSECA - “Col mister ho parlato diverse volte, anche a lungo, non ci potevamo incontrare. Non servivano tante informazioni per decidere. Il Milan ha fatto uno sforzo e sono grato di questo e poi si sono aggiustate subito le cose. Allegri? Non ci ho parlato, ha avuto giorni complicati, sarà in vacanza e quando lo vedrò sarà divertente, mi ha sempre aiutato tanto e lo abbraccio”.
TIFOSI - “Pagano per vedere e supportano, i fischi se son meritati vanno bene. Gli insulti degli avversari sono normali. Mai mi è capitato in Italia di andare in un posto e avere mancanze di rispetto in strada, solo col fantacalcio che fa innervosire, ma tutto con educazione sempre. A casa quando sono arrabbiato parlo in spagnolo, quando Alice è arrabbiata in italiano, coi bimbi in inglese così imparano”.
EMOZIONE - “Un’emozione che ti vengono a prendere Ibra e il Milan. Potevo andare a prendere soldi, a rilassarmi, ma sono al posto perfetto all’età perfetta per fare 5 o 6 anni qui al massimo livello e vincere soprattutto”.
NUMERO 7 - “La maglia di Sheva? Peso non ci penso neanche. Quando entri a Milanello e vedi i giocatori che hanno giocato qui senti il peso. Con Giroud ho giocato al Chelsea, non l’ho citato perché gioca ancora, ho imparato da lui e condiviso con lui. Ibra mi ha mandato un video e avevo la pelle d’oca, tutti i gol degli attaccanti del Milan, questo mi fa emozionare e vivo l’avventura al massimo”.
SECONDA STELLA E LEADER - “Devi avere voglia di vincere e sapere come si fa. Agli Europei eravamo giovanissimi e alla fine ci abbiamo creduto, abbiamo lavorato duro e vinto. Si può arrivare ovunque, non vedo l’ora di inserirmi nel gruppo e ricordare a tutti ogni mattina quanto valgono. A me piace vedere gli altri che lavorano e sognano, felici, io sono questo in spogliatoio”.
PRESSING - “Voglio una squadra convinta con le sue idee, con le qualità che abbiamo non dobbiamo far respirare nessuno, dobbiamo pressare tutti in alto, poi con la qualità e le idee dell’allenatore sarà molto difficile per gli altri. Dobbiamo fare questo, metterci il vestito dei lavoratori senza palla e poi giocare noi quando abbiamo la palla invece”.
PUNTA IDEALE - “Perché mi vogliono allenare tutti? Perché non sono egoista, porto positività, gioco punta ma sono il primo ad abbracciare chi entra per me quando esco. A me piace vincere e godermi i momenti che ci sono”.
CAMARDA - “Camarda come Yamal? Oggi l’ho incontrato, lo conosco, l’ho visto giocare. Quando ho saputo di venire al Milan, mi sono rivisto piccolo al Real, ma lui fa tanti più gol di me. Voglio aiutarlo a crescere, sarà il futuro, ma magari anche il presente, magari faccio panchina e gioca lui, vediamo. Voglio aiutarlo e poi vedremo, possiamo anche giocare in coppia io e lui”.
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