sosfanta news Mina: “Rispondo così sui rigori! Kean, Lukaku, Cuadrado, Messi e il rapporto con Pisacane…”

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Mina: “Rispondo così sui rigori! Kean, Lukaku, Cuadrado, Messi e il rapporto con Pisacane…”

Daniele Burigana
Il difensore del Cagliari Yerry Mina ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato della sua storia ma anche della stagione che sta per cominciare. Queste le sue parole. DA PICCOLO – “Da piccolo lo...

Il difensore del Cagliari Yerry Mina ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato della sua storia ma anche della stagione che sta per cominciare. Queste le sue parole.

DA PICCOLO - "Da piccolo lo scrivevo sulla parete di casa: voglio diventare un calciatore professionista e portare avanti la famiglia".

FAMIGLIA - "I miei sono divisi, ma sono legato anche a mamma. Ho due fratelli. Uno è forte. Ha 20 anni, fa il terzino sinistro alla Red Bull New York. Chissà che un giorno possa arrivare pure lui al Cagliari. Abbiamo il pallone in testa. Io volevo arrivare, ero ambizioso. Andavo ad allenarmi anche a piedi, un’ora di strada. Non avevo i soldi per l’autobus. Era difficile".

PERCORSO - "Facevo tanti provini, mi scartavano. “Sei magro, sei scarso”. Ma io insistevo. Un giorno mio zio, che mi ha fatto da procuratore, mi ha detto “vai al Deportivo Pesto”. E grazie a Dio ce l’ho fatta. Avevo la motivazione di aiutare la famiglia".


PALMEIRAS - "Uno squadrone, vincemmo il titolo. Ho sentito la fiducia dell’allenatore".

BARCELLONA - "C’era anche il Real Madrid, ma io volevo il Barcellona. Sono arrivato e Valverde mi ha parlato solo il primo giorno. Per sette mesi non mi ha rivolto la parola, pur vincendo la Liga e la Coppa ho giocato poco e ho avuto un infortunio al piede dopo un fallo da Rakitic in allenamento".

MESSI - "Voleva sempre vincere. Bisogna prendere esempio da lui".

EVERTON - "Volevo lasciare Barcellona anche se la curva mi adorava. Ma volevo giocare. Mi chiamò Mourinho che era al Manchester United. Mi disse “se stai bene giochi”. Ma dovevo recuperare. Marco Silva mi ha convinto ad andare all’Everton. Sono stati 5 anni belli, ho avuto Ancelotti, un grande. Partimmo bene, poi ci infortunammo in cinque. Ma che bella la Premier".

FIORENTINA - "C’erano Fiorentina e Cagliari. Oltre ai francesi, gli arabi, la Liga. Volevo misurarmi con la A. In nazionale mi sono infortunato. Lavorai per recuperare. Ma il tecnico Italiano, poi mi disse: “Se vai in nazionale con me non giochi”. Alla nazionale non rinuncio, ho fatto tre gol in tre partite al Mondiale, un dono di Dio dopo momenti difficili".

RANIERI - "Mi chiamò Ranieri. Mi disse che aveva bisogno di un difensore di personalità. Gli dico “Vengo subito, ma voglio giocare”. Mi ha gestito bene, per lui era fondamentale avermi al 100%. Ranieri è bravissimo. Sa come lavorare con ogni calciatore".

PISACANE - "Con Nicola sono stato bene, Pisacane mi piace. È un amico. Chiede aggressività. Ha grinta e te la trasmette. Era così da difensore. E io pure: un guerriero che lascia il cuore in campo. Possiamo fare un bel campionato. Sono restato rinunciando a delle offerte, ma sento la fiducia, la gente mi vuole bene. Io, mia moglie Geraldine e i nostri due figli amiamo Cagliari. Mia moglie è stata sempre un supporto essenziale per me".

AMICO - "Zito Luvumbo. Persona splendida".

CUADRADO - "Un fratello. Lo sento ogni giorno. Mi ha insegnato tanto. È una macchina. Fa tutto bene. E vuole la nazionale. Io ho preso da lui. Vado due ore prima al campo, faccio massaggi, palestra, ghiaccio, curo l’alimentazione: pollo e pesce".

LUKAKU - "Lukaku. Mi piace giocare contro di lui, ogni volta è una battaglia. Spero torni presto".

KEAN - "Ci ho giocato all’Everton. Forte e brava persona. Sarà una bella partita. Ma temo Dodò, scambieremo la maglia".

RIGORI - "Io (ride). Ma tanti calciano bene. Deciderà il mister".