Altra vittoria in amichevole per il Milan dopo quella con il Liverpool: goleada al Perth Glory, finisce 9-0 per i rossoneri. Ecco le buone notizie per Max Allegri secondo La Gazzetta dello Sport: "La prima è sicuramente la porta imbattuta, un fatto non scontato alla luce di quello che è successo lo scorso anno quando gli errori là dietro si ripetevano con impressionante continuità sia contro le big sia contro avversari più deboli. Allegri alla vigilia aveva ammesso che «avere un livello alto di attenzione e concentrazione contro Arsenal e Liverpool era facile» e che voleva capire «quanto siamo cresciuti mentalmente per quel che riguarda il rispetto dell’avversario». Se questo era l’esame, i rossoneri lo hanno superato perché Maignan e Pietro Terracciano hanno dovuto fare una parata a testa. Anche il passaggio al 4-3-3, sia in fase di possesso che non possesso, è stato “digerito” bene dopo il 3-5-2 (o 5-4-1) visto contro le due big di Oltremanica. Tatticamente la squadra ha già memorizzato le richieste del nuovo allenatore e riesce a variare in fretta lo spartito. Ciò ha permesso di dominare il confronto a livello di possesso palla (75%), conclusioni totali (24-5) e nello specchio (12-3). Ripetiamo, troppa la differenza di valori con il Perth Glory, ma in ogni caso nessuno ha snobbato l’impegno e così Okafor, già autore di una doppietta contro i Reds, si è ripetuto; due centri anche per Leao, di nuovo centravanti in una ripresa nella quale l’intensità non è calata perché i nuovi entrati volevano ripetere la prestazione di chi li aveva preceduti.
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Milan, le buone notizie contro il Perth: da Jimenez e Chukwueze a Ricci e Okafor
E così l’ottimo Jimenez della prima frazione (l’infortunio muscolare fa parte del passato: i suoi dribbling a sinistra lo hanno certificato) è stato rimpiazzato da un altrettanto brillante Saelemaekers. La linea a quattro è stata sempre alta, tenendo la squadra stretta e vogliosa di recuperare la sfera nella metà campo avversaria. Per provare a fare subito male come piace a Max. Nel pomeriggio di Perth c’è stata gloria per tutti. Da Filippo Terracciano che ha segnato e spinto sulla fascia destra a Musah che ha firmato un gol da fuoriclasse dopo una grande azione personale. Da Ricci, puntuale come al solito in regia e autore del primo centro in rossonero, a Chukwueze, voglioso di mettersi in mostra. In copertina però è finito anche (e soprattutto) il figlio d’arte Christian Comotto, 17 anni compiuti da tre mesi, che è partito tra i titolari, ha sfoderato una notevole personalità, si è procurato un rigore e lo ha trasformato con il “cucchiaio”. Il prodotto del vivaio diretto da Vergine è uno su cui puntare e, se non ci saranno cambiamenti di programma, il Milan lo manderà a giocare allo Spezia. Per farlo tornare tra un anno, magari con la qualificazione alla Champions riconquistata".
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