PEDRO - "E’ un fenomeno e lo è sempre stato, glielo scrivo ogni volta. In estate stavano per mandarlo via, ora si parla di rinnovo. Il gioco di quest’anno lo favorisce: è libero di calciare, e quando lo fa…".
SCUDETTO - "Sarebbe un sogno vedere i laziali festeggiare un titolo. Noi ci andammo vicini".
PANDEMIA - "Già, maledetto covid. Siamo stati anche sfortunati: infortuni, squalifiche, Leiva che si fa male al ginocchio, poi cartellini a ogni diffidato. Se il campionato non si fosse fermato avremmo lottato punto a punto, chissà".
MILINKOVIC, LUIS ALBERTO E IMMOBILE - "Il trio più forte. Abbiamo divertito tutti. E ci siamo divertiti noi".
NEL 2016 - "Avevo già fatto i bagagli. Non giocavo mai, e quando entravo facevo l’esterno. Un ruolo mai coperto in vita mia. Così dissi al mio agente che a gennaio sarei tornato a Siviglia. Quest’ultimo mi spinse a chiamare il mio vecchio mental coach del Barcellona B, Juan Campillo…".
INZAGHI - "Senza di lui sarei tornato in Spagna. Nel 2017 gli chiesi di andare via, ma si oppose. È il numero uno nel gestire le persone. Una volta mandò a casa un giocatore perché aveva un problema familiare. A uno così dai tutto".
SARRI - "Siamo simili, l’ha detto anche lui. Il nostro è stato un rapporto strano, ma mi ha insegnato a difendere. Quando è andato via hanno detto che è stata colpa mia e che l’ho cacciato da Formello, ma non è vero. Mi è dispiaciuto quando si è dimesso".
LOTITO - "Guardi, è un capitolo chiuso. L’unico appunto è sul rinnovo: è lui che è venuto da me per non farmi andare via. Io sono tranquillo, non voglio parlare né di lui e né dell’altro (Angelo Fabiani n.d.r. )".
CALCIO MODERNO - "Non c’è più talento. Mi dica un numero 10 che vale la pena guardare. Gli Ozil, i Guti, i Riquelme e i Valeron non ci sono più. Dominano tattica e fisico".
TALENTI IN A - "Nico Paz e Zielinski, uno da Barcellona o da Real Madrid".
QATAR - "Non sono in vacanza, eh. Siamo primi in campionato e in semifinale di coppa. Mi avevano già cercato l’anno scorso, però Sarri non mi lasciò andare via".
ITALIA - "No. Non c’è altro club al di fuori della Lazio in cui giocherei. Se in futuro dovessi fare l’allenatore magari sì, ma la mia carriera da calciatore finirà qui".
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