SCONFITTA - "Dentro di me lascia sicuramente amarezza e tristezza i primi tre giorni, vivo il calcio così e non mi piace perdere. Adesso il campionato è andato via, abbiamo un impegno molto importante e non abbiamo tempo. Abbiamo tempo solo per lavorare e preparare bene questa gara, essere in finale in Champions è un sogno. È faticoso, incontri squadre di valore e giochi in stadi difficili, ma ci siamo meritati di essere in finale".
SENSAZIONI - "Per forza, tutti dobbiamo tirare fuori tutto, anche chi è in tribuna. La positività ti porta a vincere, noi dobbiamo essere positivi e lasciare indietro quello che è successo. Personalmente è una cosa che voglio con tutto il mio cuore: per me, per la mia famiglia, per quello che ho passato da piccolo e per tutta la gente dell'Inter. Questo grande club mi ha adottato dal primo giorno, siamo consapevoli di dove siamo e di cosa rappresentiamo. Dobbiamo giocare con il cuore e con la testa, lasciando l'Inter nel gradino più alto".
FAMIGLIA - "Non lo so, io ho la famiglia vicino ed è la cosa più importante. Mia nonna non sta passando un grandissimo momento, parlare con lei mi carica tanto perché con l'età che ha penso sempre ai miei figli e al fatto che non so se la vedrò come tornerò in Argentina. Questa partita la dedicherò a lei: mia mamma non verrà la finale perché starà vicino a lei. Mando un saluto a loro e anche ai miei fratelli".
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