IDOLI - "I miei idoli sono Zlatan Ibrahimovic e Robert Lewandowski. Zlatan in particolare è una persona d’oro: dopo che ero stato espulso lo scorso aprile contro il Milan a San Siro lui mi aveva rincuorato e dato i consigli giusti per tirarmi su il morale. Mi ha fatto un’ottima impressione anche dal punto di vista umano".
LECCE - "Mi ha chiamato Corvino, ci sentivamo spesso, abbiamo parlato tanto e siamo stati subito in sintonia. Mi ha spiegato la filosofia del Lecce, il progetto che ha di lavorare con i giovani, il calore dei tifosi e cosi non ho avuto dubbi ad accettare. Anche perché l’Italia, come paese, mi attraeva: non mi sbagliavo. Qui mi piace tutto: il cibo, il mare, le persone".
DORGU - "Secondo me assomiglia un po’ a Theo Hernandez, anche se Dorgu forse è più offensivo. È un giocatore incredibile se pensiamo che ha solo 20 anni. Migliora giorno dopo giorno, sa giocare in tante posizioni diverse: davanti, dietro, a destra, a sinistra. Non mi stupirei fra un po’ di vederlo giocare in porta...A parte gli scherzi, è molto forte".
GIAMPAOLO - "Lui forse ha dato un po’ più di energia alla squadra. Da quando sono qui ho avuto tre allenatori e ognuno di loro per me ha portato qualcosa di nuovo. Con ognuno di loro ho avuto un ottimo rapporto".
FUTURO - "Spero di diventare un top player, solo questo. Poi dove sarò non me lo immagino e non ci penso: per me ora conta solo la salvezza del Lecce".
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