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Kean: “Fiorentina? Vlahovic mi ha incoraggiato, alla Juve ero precipitato nel buio”

Andrea Agostinelli
Moise Kean si racconta attraverso un'intervista per Il Corriere della Sera, le parole dell'attaccante della Fiorentina.

Moise Kean si racconta attraverso un'intervista per Il Corriere della Sera, le parole dell'attaccante della Fiorentina.

JUVE - "A Torino ero precipitato nel buio. A Firenze sono tornato a rivedere le stelle. L’anno scorso gli infortuni hanno pesato tantissimo e mi hanno condizionato. Ho perso tante belle occasioni, compresa la possibilità di andare a gennaio all’Atletico Madrid. È stato un anno difficile, soprattutto dal punto di vista mentale. C’è chi cade in depressione, io invece ho reagito. Firenze mi ha fatto rinascere".

FIORENTINA - "L’ho scelta perché mi assomiglia, è ambiziosa come me. È anche per l’orgoglio della sua gente peri propri colori. Firenze è calda e passionale e ha avuto, nella sua storia, grandi attaccanti. Quando è capitata l’opportunità, Vlahovic mi ha incoraggiato. Il centro di allenamento alla Continassa è bellissimo e funzionale ma il Viola Park è qualcosa di meraviglioso. Perfetto per lavorare. In un ambiente così non puoi che fare bene. Bisogna fare un applauso al presidente Commisso, sta dando tanto amore alla Fiorentina".

OBIETTIVI - "Ho ottime sensazioni, stiamo facendo un bel percorso. Abbiamo fame e non ci vogliamo fermare".

PALLADINO - "L’ho scelta perché mi assomiglia. Anche lui è ambizioso. Mi voleva già al Monza lo scorso gennaio, ma non è stato possibile. È una grande persona, per me più di un allenatore".

BOVE - "Quella domenica mi è passata la vita davanti. Edo era vicino a me, mi sono spaventato tantissimo quando è crollato. Per fortuna adesso è passato. È tornato persino più sorridente di prima. Lo abbiamo abbracciato e coccolato, siamo un gruppo unito, ci vogliamo bene, questo ci ha aiutato nei momenti di sconforto".


RETEGUI - "La Nazionale è un onore e essere in competizione con Mateo mi motiva ancora di più. Lui segna tanto, ma anche io so cosa posso fare".

LEAO - "Amici per la musica? No, il calcio. Ci siamo conosciuti nelle Nazionali giovanili, spesso eravamo nello stesso albergo e tra noi è scattato subito il feeling. Leao e McKennie sono i miei amici più cari in questo ambiente. Con Rafa ho dei progetti musicali a cui stiamo lavorando. McKennie invece tira fuori il bambino che è in me:ridiamo tantissimo, anche di cose stupide. Altrimenti la vita diventa triste".