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Kamada: “Estate dura, non sapevo dove allenarmi! Sarri decisivo, mi ha fatto sentire così”

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Daichi Kamada, nel corso di un’intervista concessa nelle ultime settimane a Sports Graphic NumberWeb, ha raccontato le sensazioni vissute prima di approdare alla Lazio. Ecco le sue parole, riportate da lalaziosiamonoi.it: “È stata dura. Ho...
Alessandro Cosattini

Daichi Kamada, nel corso di un’intervista concessa nelle ultime settimane a Sports Graphic NumberWeb, ha raccontato le sensazioni vissute prima di approdare alla Lazio. Ecco le sue parole, riportate da lalaziosiamonoi.it: “È stata dura. Ho avuto un brutto presentimento. Tuttavia, non ho perso la testa. Perché c'erano altre carte da giocare. Ho vissuto momenti difficili, ma sono tornato a Francoforte per allenarmi. D'altra parte, non potevo essere pigro ogni giorno come uno studente in vacanza durante l'estate. Non avevo un posto dove allenarmi, quindi non avevo altra scelta che continuare a correre per le strade di Francoforte e mantenermi in forma".

LAZIO - “Quando ho ascoltato la storia, ho sentito che mi volevano veramente e, soprattutto, il fatto che al comando c'era Maurizio Sarri, un tattico coì è raro da trovare, non ho avuto dubbi. Tra le diverse squadre che mi hanno fatto offerte diverse dopo l'addio all'Eintracht, la presenza del manager biancoceleste è stata la più grande e importante. Perché ho pensato: "Voglio farlo con questo mister" e "Perché gioca un calcio aggressivo e preciso, sarà un vantaggio per me e posso crescere come giocatore". Dopo mi sono sentito come se fossi il giocatore perfetto per la Lazio e questo comprende varie cose, tra cui anche i termini e le condizioni del contratto e cose del genere".


SCELTA - "Non so ancora l'italiano. Per questo mi sento come se stessi studiando da autodidatta. Inoltre, quando sono in campo, capisco dalla sensazione sulla pelle: 'È corretto?' Lo sto facendo benne?. Ci ho messo un po' di più rispetto a quello che mi aspettavo, quindi penso solo che devo fare quello che posso. A Francoforte ho trascorso sei stagioni. Ho imparato molto, ma ora che sono in un nuovo paese e gioco a calcio, mi sento come se stessi imparando cose nuove da zero. Ho trovato una casa davvero bella e ci vivo già. Qui c'è l'ambiente giusto per concentrarsi solo sul calcio e mettere da parte tutto il resto".

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