Ardon Jashari, centrocampista del Milan, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: ecco le sue dichiarazioni. COME STA – “Mi sento molto molto bene e l’infortunio fa parte del passato. Negli ultimi due mesi ho lavorato...
Ardon Jashari, centrocampista del Milan, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: ecco le sue dichiarazioni.
COME STA - "Mi sento molto molto bene e l’infortunio fa parte del passato. Negli ultimi due mesi ho lavorato molto in allenamento e non ho avuto mai problemi. Neppure nell’amichevole giocata durante la sosta per le nazionali (con l’Entella, ndr) o in Coppa Italia contro la Lazio. La gamba non mi dà più fastidio e sono felice di questo".
INFORTUNIO - "Onestamente, dopo un’estate nella quale la trattativa per il mio arrivo al Milan era stata lunga, avere un problema del genere non è stato il massimo. Lavoravo da tre settimane con la squadra, stavo crescendo e credo che chiunque al posto mio non sarebbe stato felice. Sfortuna... Nel calcio capita. Volevo essere in campo per aiutare la squadra e far felici i tifosi, ma non è stato possibile. Nella vita però tutto ha una ragione: vuol dire che doveva esserci anche questo stop nel mio viaggio qui al Milan. Tutti al Milan mi hanno scritto e mi hanno fatto sentire importante: i compagni,lo staff, l’allenatore, i dirigenti... I primi tre giorni sono stati difficili dal punto di vista mentale, ma dopo ho avuto la possibilità di andare a trascorrere qualche settimana con la mia famiglia, a Zug. Con un osso rotto non potevo allenarmi e trascorrere un po’ di tempo con i miei genitori e i miei amici, senza però dimenticarmi di fare la fisioterapia mi ha aiutato: non ho pensato molto all’infortunio e mi sono rasserenato. Da metà settembre ho proseguito con le terapie con il fisioterapista David e poi ho iniziato gli esercizi prima in palestra e poi sulla sabbia e sul campo. Il ritorno in gruppo è stato l’ultimo passo".
MODRIC - "Giocare con lui è incredibile per tutti, non solo per me. Io occupo la sua stessa posizione e posso imparare molto: ha caratteristiche tecniche eccezionali, ma anche una personalità super che mostra anche nel modo in cui si approccia con i ragazzi. Alla sua età chi ricopre il suo ruolo di solito si è già ritirato, mentre lui lavora tutti i giorni con impegno, ambizioni, motivazioni e disciplina. Ha una mentalità vincente incredibile".
RABIOT - "Rabiot fin dal primo giorno ha avuto un grande impatto con la squadra ed è importante per il Milan. Per come 'legge' la partita e per come gioca a calcio. Non puoi imitarlo perché ognuno ha le proprie qualità e caratteristiche fisiche, ma da campioni come lui e Modric puoi comunque prendere qualcosa e diventare più completo".