TESTA - “Oltre alla parte fisica, conta la testa e dobbiamo stare dentro la partita per tutti e 90 i minuti. Con l’Inter abbiamo preso gol dopo un minuto, ma siamo risaliti. Dobbiamo essere al top della condizione psico-fisica e rimanere attaccati alla dinamica della partita. La crescita dell’anno precedente, la Coppa Italia, la Champions, la semifinale di venerdì sono cose che ci danno consapevolezza”.
ANSIA - “No, esiste grande attesa ed emozione per questa partita. Massima attenzione su quello che andremo a fare. Dobbiamo recupeare bene, perché c’è stato poco tempo a disposizione. Domani andrà in campo chi può performare ad un livello altissimo. La gioia, la felicità di aver vinto la semifinale può darti la possibilità di recuperare più velocemente. Niente ansia, solo focus su quello che sarà la partita, conoscendo il nostro avversario”.
FINALE - “È la mia prima finale di Supercoppa e c’è attesa, emozione da parte dello staff. Vero che ne ho otto alle spalle, ma a poche ore dal calcio d’inizio l’emozione è diversa, cambia l’avversario e devi lavorare al massimo insieme ai ragazzi. Ogni partita è diversa, non si prepara una cosa uguale all’altra. Ci sono dinamiche sempre diverse anche contro lo stesso avversario. Dobbiamo pensare di dare gioia a noi, al nostro pubblico, alla nostra società. Quello è, quando arrivi ad una finale. È una partita talmente diversa dalle altre che va affrontata in maniera diversa dalle altre. A livello mentale cambia tutto perché ogni minimo errore può generare rimpianti. Domani c’è il Napoli campione d’Italia, ma noi ci giocheremo le nostre chance”.
LA COPPA - “E’ più bella dal vivo che dalle foto. Quando si giocano le finali, l’unica volontà che hai è quella di avere il trofeo tra le mani. Cercherò, insieme ai ragazzi, di dare il massimo. Dicono che sia vietato toccarla, ma guardarla no. Quando arrivi qui, sei all’epilogo di una storia nata con la vittoria della Coppa Italia”.
DUBBI DI FORMAZIONE - “Domani dobbiamo cambiare per forza perché si è fatto male Bernardeschi. Una perdita molto pesante perché stava svoltando sotto tutti i punti di vista. Mi dispiace tanto, due clavicole in un anno sono un’anomalia nel calcio. È successo con lui e con Freuler. Dobbiamo valutare i recuperi di chi ha giocato contro l’Inter e non devo sbagliare i primi undici e dovremo essere più di un blocco squadra perché serve la concentrazione di tutti”.
VITTORIA - “Dico che è una frase perfetta, perché nel momento in cui perdi stai troppo male. Le finali vanno sì giocate, ma se le vinci ha un sapore diverso. Questa la mia ottava finale, alcune le ho vinte e altre le ho perse. Il ricordo è che sono sempre state giocate a viso aperto, sempre a testa alta, cercando di onorare quella che è una finale sotto tutti i punti di vista. È inutile parlare solo del percorso, perché domani si cercherà di assecondare quelle parole lì e fare il massimo. Non dovremo avere rimpianti e andare forte sotto tutti i punti di vista. Queste sono partite dove l’errore deve essere pari a zero”.
STORIA - “Il calcio per me è una ragione di vita. Da quando sono nato, prima in mezzo alle strade, poi sui campi di periferia, è sempre stata una ragione di vita. La professione la fai con il sorriso, non vedi l’ora di andare in campo e lavorare. Preparare le partite, guidare gli allenamenti. Mi piacerebbe che il mio Bologna venisse ricordato come i grandi Bologna del passato. Non mi dispiacerebbe sentire che questo Bologna abbia portato avanti questi colori in giro per il mondo. Mi piacerebbe accodarmi ai grandi Bologna del passato”.
CONTE - “Il mister ha sempre fatto bene. L’ho incontrato quando allenava a Bari e io giocavo. Lui giocava 4-4-2 e vinse il campionato, poi ha vinto anche a Siena. Da allenatore è rimasto impresso il suo ciclo alla Juventus con uno scudetto vinto da imbattuto. È tra i migliori al mondo, ha grande capacità tattiche, è una grande persona ed è un piacere salutarci. È fonte d’ispirazione per tanti. Personalmente guardo tutti e cerco di cogliere da tutti e lo dico ai ragazzi di guardare le partite per fare nostri alcuni dettagli”.
DE LAURENTIIS - “Ho avuto il piacere di parlare con lui, soprattutto dopo un Napoli-Spezia. Mentre ci stavamo cambiando mi dicono che stava arrivando De Laurentiis che da grande gentiluomo ha fatto i complimenti a me alla squadra, perché era sorpreso di quello che avevamo fatto. Lo stimo, lo apprezzo. Da quando è arrivato al Napoli, il club ha fatto step incredibili e un grande plauso a lui e a chi lavora con lui”.
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