OBIETTIVI - "Siamo stati bravi a ribaltare i momenti negativi, siamo stati anche bravi a non staccarci dal premio Champions. Poi se sbagli tre partite perdi terreno. Ed è successo questo. La richiesta della società era l'Europa: l'abbiamo raggiunta".
APPLAUSO - "Che effetto mi ha fatto? Sono stati tre anni favolosi, non ci sono aggettivi per definirli. Purtroppo qualcuno dall'altro non ha voluto farci gioire. Ci siamo andati vicinissimi. Ho avuto un rapporto bellissimo coi tifosi, anche qualche battibecco, ma perché sono passionali. Con Daniel Niccolini ci è sembrato doveroso andare a salutarli".
ADDIO A FIRENZE - "Cosa non ho detto? Quelle tre finali perse hanno chiuso un ciclo. Avessimo vinto forse potevamo parlare di qualcosa di diverso. È stato un triennio bellissimo, fatto di partita bellissime ed altre giocate meno bene. Ci siamo tolti tante soddisfazioni, tra cui il record di gol della storia viola. Si era chiuso un percorso. Questa maglia tornerà dove vogliono i tifosi, ne sono convinto. Da Firenze sono arrivati tantissimi messaggi. Ancelotti ha ragione a dire che un conto è essere una persona qualunque, e un conto è fare l'allenatore. Perché io sono il primo ad essere stato male per non aver alzato quei trofei. Capisco la rabbia della gente, ma arrivare in fondo alle coppe è un merito: significa programmazione. Sono rimasto stupito di quanti messaggi sono arrivati da Firenze. Le persone hanno apprezzato il mio impegno".
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