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Guendouzi: “Sono molto felice alla Lazio, voglio un trofeo. Sarri, Tudor e sul derby di Roma…”

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Matteo Guendouzi, centrocampista della Lazio, ha concesso un'intervista ai microfoni di FreeFoot. Queste le sue parole.
Marco Astori

Matteo Guendouzi, centrocampista della Lazio, ha concesso un'intervista ai microfoni di FreeFootQueste le sue parole riprese da LaLazioSiamoNoi: “L’obiettivo è di migliorare e di fare qualcosa di importante con la Lazio e di portare alla Lazio un trofeo. Facciamo tutto quello che possiamo in questa stagione perché abbiamo una grande squadra, sono sicuro che possiamo fare cose bellissime. Quando sono arrivato alla Lazio e ho firmato il contratto, all’aeroporto c’erano migliaia di supporter che mi aspettavano. Questo mi ha scaldato il cuore e mi ha dato voglia di battermi per loro. La mia personalità si concilia con i tifosi. C’è un pubblico con una bella energia e entusiasmo che vive per il club e che ci è sempre vicino, anche quando i momenti non sono dei migliori ci danno sempre forza e entusiasmo. Sai che puoi contare su di loro. Anche quando andiamo in trasferta il settore ospiti è sempre pieno. Da quando sono arrivato c’è una bella atmosfera, abbiamo potuto constatarlo anche quest’anno dall’inizio della stagione. Anche nel match contro il Milan c’era una bellissima cornice di pubblico. Sono molto felice qui, sta andando bene. Mi diverto, gioco l’Europa League e ho una bella squadra. Gioco con dei giocatori con cui ho giocato all’Olympique come Nuno Tavares e Samuel Gigot. Adesso penso al presente e il presente è la Lazio. È la cosa più importante al momento. Forza Lazio e Allez, les Bleues”.

SARRI E TUDOR - “Sarri? Apprezzo molto il suo stile perché devi sempre avere possesso palla e fare giocate, attaccare forte in porta verso l’obiettivo. Ho fatto molti progressi a livello tattico con lui e poi è tornato Igor Tudor. Il suo non è il calcio che amo di più, ma bisogna adattarsi a qualsiasi sistema di gioco. Sono sicuro che è stato un momento non troppo felice”.


DERBY - “È un match veramente molto importante per tutti, per la società e per tutti quelli che amano la Lazio. È un’atmosfera che raramente ho vissuto e ho cercato di fare del mio meglio giocando gare importanti che non ho mai disputato in Francia e in Inghilterra. Questo derby va oltre in termini di entusiasmo anche sul terreno di gioco. Voler vincere questa guerra, perché è chiaro che sia così, ma tu lo fai per tutte le persone che amano questo club. Ci sono anche delle cose che si possono dire sul campo perché l’arbitro non ha visto azioni, per situazioni un po’ particolari, ci possono essere molte emozioni come l’adrenalina del match che si riversano in campo ma fanno parte della personalità dei giocatori. Comunque io darò sempre tutto per il mio club e per me perché è la cosa più importante. Dybala, cosa è successo? Mi ha dato un colpo, poi ha visto che stavano vincendo e si è un po’ allargato. Non mi è piaciuto e l’ho preso con le mie mani al viso. Non sono cose che vanno fatte, ma lui ne ha approfittato per mostrarmi il suo proteggi tibia che per lui era sinonimo di vittoria con l’Argentina campione del Mondo. Questo però è il derby e poco importa chi hai di fronte. Io mi batterò sempre”.