news formazioni

Guendouzi: “Baroni con filosofia esaltante, qui sto molto bene! Rovella, interventi al limite…”

Guendouzi: “Baroni con filosofia esaltante, qui sto molto bene! Rovella, interventi al limite…” - immagine 1
Il centrocampista della Lazio Mateo Guendouzi ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato di Lazio, Nazionale e degli obiettivi stagionali. Queste le sue parole: SERIE A – “Alla Lazio e nel campionato...
Daniele Burigana

Il centrocampista della Lazio Mateo Guendouzi ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato di Lazio, Nazionale e degli obiettivi stagionali. Queste le sue parole:

SERIE A - "Alla Lazio e nel campionato italiano mi trovo molto bene, sono soddisfatto della scelta fatta. Anche se sono qui da poco più di un anno credo di essere cresciuto parecchio come calciatore. Il vostro campionato è secondo solo alla Premier e, dal punto di vista tattico, è il massimo che ci sia. E questo, specie per un centrocampista, è un fattore molto importante".


DESCHAMPS - "Non saprei perché non ho mai parlato con lui di questo. Ma sicuramente il ct, avendo oltre che giocato anche allenato in Italia, sa bene quanto sia difficile la Serie A e quanto si migliori a livello tattico".

NAZIONALE - "La Francia può contare su tanti giocatori di grande livello. Da questo punto di vista penso che siamo la nazionale migliore al mondo. Solo nel mio ruolo ci sono campioni come Kante, Camavinga, Tchouameni, Rabiot, Zaire-Emery, Fofana. Non è facile essere convocati. Per me esserci è una soddisfazione enorme. Per ogni calciatore giocare per la propria nazionale è il massimo che ci sia, il sogno di bambino che si realizza".

CONTRO L'ITALIA - "È una partita alla quale tenevamo molto, specie dopo la netta sconfitta che avevamo subito in casa. L’Italia è una squadra forte e dalla grande tradizione, non era facile vincere a San Siro con due gol di scarto. Ce l’abbiamo fatta grazie a una ottima prestazione. E così abbiamo cancellato anche le ultime prove che non erano state all’altezza della situazione".

ROVELLA - "Nicolò ha fatto un paio di interventi al limite su di me, ma giusto così perché la partita era importantissima. Ci abbiamo scherzato su alla fine. Ha tutto per diventare un top player ed essere in tempi brevi il miglior centrocampista italiano, anzi forse lo è già. È una fortuna giocare con lui nella Lazio. Insieme stiamo facendo cose importanti e potremo farne altre ancora più interessanti".

LAZIO - "I meriti maggiori vanno a Baroni, non c’è dubbio. Ci ha dato un gioco bello ed efficace, in cui tutti attaccano e tutti difendono. Il mister è stato bravo a coinvolgere ogni giocatore della rosa. Ci ha dato entusiasmo, ma anche una organizzazione quasi perfetta. Sin dai primi giorni di ritiro abbiamo capito che si poteva andare lontano. Poi, quando sono cominciate le partite ufficiali, ci siamo resi conto che era esattamente come pensavamo".

OBIETTIVI - "Innanzitutto dobbiamo restare con i piedi per terra perché siamo ancora alle battute iniziali e abbiamo avversari fortissimi sia in A sia in Europa. Detto questo, dobbiamo continuare così senza porci limiti. Di obiettivi meglio non parlare, però sono onesto: a me piacerebbe tornare in Champions, quindi dobbiamo cercare di arrivare tra le prime quattro. Non sarà facile, perché in Italia ci sono almeno 7-8 squadre che possono ambire a quel traguardo e inoltre la classifica è molto corta. Però abbiamo dimostrato di poter competere".

LE COPPE - "Sia in Europa League sia in Coppa Italia possiamo dire la nostra. Con l’Arsenal ho vinto la FA Cup e perso una finale di Europa League, sono esperienze fantastiche. A me piacerebbe da matti, quest’anno o anche nei prossimi, vincere un trofeo con la Lazio. Ne sarei felicissimo per i tifosi che ci seguono dappertutto e ovviamente anche per il club".

ARSENAL - "L'esperienza in Inghilterra mi ha lasciato tanto, anche perché sono andato quando avevo solo 19 anni. Ma, pur giovanissimo, nei due anni in cui sono stato lì ho sempre giocato (85 partite in due stagioni, ndr ). Grazie a Emery sono diventato un vero giocatore, mi ha insegnato tutto".

ALLENATORI - "Ho avuto la fortuna di lavorare con ottimi tecnici. Devo essere grato anche a Sampaoli che ho avuto al Marsiglia e negli ultimi due anni a Sarri e Baroni. Il nostro attuale allenatore ha una filosofia di gioco molto simile a quella di Emery e Sampaoli. Fanno il tipo di calcio che piace a me, offensivo ma anche molto organizzato. È quello che prediligo, ma è anche quello che esalta di più i tifosi".

I CAMPIONATI ESTERI - "Da noi, in Francia, la qualità media dei singoli giocatori. Ogni anno ne vengono fuori di nuovi. In Germania c’è un calcio spensierato, perché si pensa solo al gol, la fase difensiva è secondaria. La Serie A è il campionato top a livello tattico e molto equilibrato. Ogni partita è difficile, anche quelle contro le squadre che arrivano dalla B. E la Premier è... la Premier, il massimo che ci sia a livello mondiale, in campo e fuori. Però pure qui in Italia c’è un coinvolgimento da parte della gente che è altrettanto bello".